Se per caso vi dovesse capitare di vedere uno sciame d’api fermo da qualche parte, in città o altrove, sappiate che è normale nei mesi di aprile e maggio. Ed è proprio quello che è successo ad Acate, ma le segnalazioni ci arrivano da tutta la provincia.
Il 28 aprile, in via Neghelli, è stato notato un sciame fermo davanti ad un’abitazione. Ovviamente, ha suscitato subito una certa apprensione e curiosità da parte dei numerosi passanti. In questo caso, è intervenuto un esperto apicoltore, il signor Giuseppe Digeronimo che ha recuperato l’intero sciame e lo ha posto in sicurezza, senza che queste fossero uccise.
Abbiamo chiesto al Signor Digeronimo, apicoltore per passione, 65 anni, come ci si dovrebbe comportare in questi casi: “Quando le api vengono trovate in questa posizione “a grappolo”, c’è da stare tranquilli, in genere non mordono perchè sono già cariche di miele”, ci spiega. E aggiunge: “Le api sciamano in cerca di cibo e si sistemano in questa posizione a grappolo d’uva. Sono molto sensibili e in genere si irritano con i profumi o i colori dei vestiti troppo accesi. Per questo indossiamo sempre le tute bianche di protezione”.
Ma come avviene il recupero di uno sciame in sicurezza senza che le api vengano uccise? Digeronimo ci spiega: “Noi le premdiamo con alcuni attrezzi specifici e poi le sistemiamo nelle cassette. Aspettiamo poi che arrivi la notte e solo allora le spostiamo. Risposte nelle cassette, giornalmente aggiungiamo dei fogli di cera”.
Ma è normale che in questo periodo vi siano così tante segnalazioni? “Si, certamente. A volte ne riceviamo anche 8 in una giornata e allora io o altri apicoltori, cerchiamo di intervenire. Aprile e Maggio sono i mesi in cui le api proliferano ma il fatto che si depositino in un posto o in un altro è assolutamente casuale”.
Digeronimo è un apicoltore che ha deciso di fare questo lavoro per passione: “Sono pensionato, le api mi danno entusiamo. Quando sono in contatto con loro, sento un grande senso di rilassamento e pace. Penso a quanto siano utili per l’uomo da millenni, basti ricordare che sono stati trovati residui di miele nelle tombe degli antichi egizi, a testimonianza già dell’uso che si fa dei prodotti delle api da tempi immemori”.
Foto: Pietro Mezzasalma