E’ notizia di ieri che un uomo, a Scicli, dopo aver fermato con un pretesto una pattuglia dei Carabinieri, ha dato fuoco all’auto, venendo arrestato immediatamente dopo dai colleghi dell’Arma.
L’atto, avvenuto in un comune in cerca di una dimensione di piena legalità, la cui l’amministrazione è recentemente stata sciolta per infiltrazioni mafiose, assume contorni inquietanti.
Tutta la nostra solidarietà va ai colleghi vittime del gesto, che fortunatamente non hanno riportato danni personali.
Siamo certi che altrettanta solidarietà, insieme a una pioggia di attestati di stima e riconoscimento, arriveranno da molte parti del mondo istituzionale.
Vorremmo però che altrettanto impegno venisse speso dalle istituzioni per consentire agli uomini e alle donne in divisa di lavorare con serenità ed efficacia.
La nostra provincia, sulle prime pagine dei giornali quando si parla di sbarchi o di tragici episodi di cronaca che richiamano una fin troppo morbosa attenzione, è dimenticata quando si tratta di assegnare nuovo personale: nessuna assegnazione di nuovi agenti, trasferimenti di personale da altre sedi con il contagocce, rinforzi solo temporanei e comunque finalizzati a determinati settori, è tutto quello che il Dipartimento riesce a concedere.
Ma i cittadini pretendono giustamente risposte anche per il controllo del territorio, per la prevenzione e il contrasto della criminalità diffusa, in primo luogo furti e rapine compiuti sempre più spregiudicatamente nella nostra provincia.
L’amara realtà, tanto per fare un esempio, è che in provincia ci sono Commissariati che ormai non riescono neanche a garantire la presenza di una Volante sul territorio nell’arco delle 24 ore, con turni “scoperti” e territori abbandonati a se stessi.
Per non parlare degli equipaggiamenti: dopo anni si è finalmente deciso di dotare gli uomini delle Volanti di una divisa operativa, adatta al lavoro su strada per capi e materiali. Ma, tanto per cambiare, non ne sono state assegnate un numero sufficiente, così che si verifica l’assurdità che poliziotti che fanno lo stesso, identico lavoro sono equipaggiati diversamente.
C’è chi ha indumenti ignifughi, e chi invece la sua elegantissima giacca con cravatta coordinata, pazienza se assorbe acqua come una spugna o se si incendia con una scintilla. Che poi svolgano gli stessi compiti, con gli stessi rischi e le stesse esigenze, è evidentemente un dettaglio secondario.
Ma come sempre sarà più facile indignarsi per un momento per un tragico episodio, piuttosto che affrontare seriamente una situazione sempre più difficile da gestire.