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Scicli prima del terremoto del 1693. Per una nuova visione della città. Convegno sabato a palazzo Spadaro
28 Nov 2023 11:57
L’obiettivo è quello di conoscere Scicli prima del terremoto del 1693 ed acclarare il grande interesse archeologico, storico, artistico e culturale che la città muove. Nella mattinata focus sul colle di San Matteo e dintorni con Pietro Militello, archeologo dell’Università di Catania, Paolo Militello, storico dell’Università di Catania, Paolo Nifosì storico e critico d’arte, l’archeologo Saverio Scerra della Soprintendenza di Ragusa, Laura Anello presidente de “Le Vie dei Tesori”. Giovanna Giallongo e Mario Benenati, due studiosi locali, presenteranno la Via Loreto e dintorni. Nel pomeriggio, invece, è prevista anche la presentazione, da parte di dodici associazioni culturali e turistiche della città, di lavori sui monumenti del colle di San Matteo e del quartiere di San Giuseppe, sulle chiese rupestri, sulle statue sacre realizzate prima del terremoto, sulla esperienza maturata in questi anni con il flusso dei turisti. Saranno loro che presenteranno delle proposte per la valorizzazione e la fruizione di questo inestimabile e fragile patrimonio della città.
Una città che si fregia di essere, come città tardo barocca, patrimonio dell’Umanità Unesco
“Vorremmo che fosse valorizzata la città pre-terremoto del 1693, la Scicli rupestre che incantò l’incisore, pittore e scrittore Jean Pierre Houel che nella seconda metà del settecento la visitò e la illustrò, la Scicli del Colle di San Matteo con le sue tante chiese rupestri, le sue straordinarie grotte, dallo Steri a Chiafura, i suoi due Castelli, il Castellaccio e il Castello dei Tre Cantoni, ancora oggetto di scavi di grande interesse, e poi le sue straordinarie Cave di Santa Maria la Nova e di San Bartolomeo, il quartiere di San Giuseppe con l’Altobello, la Chiesa del Calvario e lo straordinario Convento di Santa Maria della Croce – spiegano gli organizzatori – ci sono ancora tesori da riscoprire come la chiesa di San Pietro e le Cisterne di Via Loreto, le Centoscale di Santa Maria la Nova e la Scala Anselmo del Centro Storico”.
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