Il bilancio andrebbe fatto almeno a metà settembre, dopo la “Festa di addio all’estate” che, fatto salvo mio errore, dovrebbe tenersi il 10 settembre a Marina di Ragusa. Ma già da adesso è possibile farsi una idea abbastanza precisa della estate ragusana 2011, fatta – e questa non sarebbe una novità – di polemiche. Alcune fondate, altre meno; alcune sostenibili, altre da restituire al mittente (di norma gente interessata alla creazione di sterili polemiche per scopi il più diversi).
Quello che appare evidente anche solo sfogliando i locali quotidiani, cartacei oppure online, è che l’estate 2011 ha visto parecchie lamentele sul piano squisitamente commerciale, economico. A lamentarsi sono soprattutto gli esercenti, che – a loro dire – hanno dovuto registrare un netto calo negli incassi. A parte il fatto che gli esercenti si lamentano sempre e da sempre, ma non sempre a ragione, è vero anche che il calo negli incassi registrato questa estate nelle principali piazze balneari (lo è certamente a Marina di Ragusa, dove chi scrive ha finora trascorso l’estate) è facilmente “osservabile”, nel senso che chiunque faccia una passeggiata al Lungomare Andrea Doria, o stazioni placidamente (a patto di non fare l’una o le due di notte, chè poi il “placidamente” non è più tale) in Piazza Duca degli Abruzzi, si accorge senza sforzo che c’è sempre meno gente nei ristoranti e nei bar, nei negozi e generalmente “in giro”.
Quanti hanno – già da due anni – disertato lo storico Lungomare Doria (quello, per intenderci, che negli anni d’oro aveva, certamente il sabato e la domenica d’estate, decine di migliaia di frequentatori), hanno certamente dirottato le loro passeggiate negli spazi pedonali del nuovo porto turistico. Molti, ma non tutti.
Altri ancora – i trentenni sereni e con i cento euro in tasca – vanno a Pozzallo (e quelli più raffinati, con in tasca più di cento euro e l’auto da ottantamila euro, vanno solo nelle feste private organizzate in case di campagna con la piscina e il bacardi). Ma il fatto è che nel saldo complessivo c’è un bel rosso, un segno meno nelle presenze che dovrebbe far riflettere. In tal senso non aiutano, lo dicevamo prima, le tantissime polemiche, alcune artatamente messe in piedi (ed altre utili soltanto a riempire le pagine di giornali quotidiani che ad agosto, tradizionalmente, hanno poco da pubblicare). Potrebbe aiutare, ma non ne siamo certi, un maggiore impegno degli enti locali nella promozione del territorio. Non ne siamo certi perché nutriamo poca fiducia nelle istituzioni locali, che negli ultimi tempi debbono anche fare i conti con finanze ridottissime.
Crediamo invece, e con motivo, alla libera impresa, agli imprenditori del settore che – anche negli anni scorsi – hanno dato ampia dimostrazione di come si possa riuscire in un settore difficilissimo quale è la promozione turistica di un territorio, per quanto ricco di attrattive quale è il nostro. E proprio la festa di addio all’estate è una chiara dimostrazione di quanto affermato e sostenuto. Si pensi infatti che gli organizzatori dell’importante evento hanno fatto tutto da se, almeno all’inizio, ovvero quasi venti anni fa. Il Comune ha partecipato solo con un contributo economico (negli anni in cui era ancora possibile spendere). Quindi, è forse il caso di aspettare l’esito di questa edizione della festa anche se, per informazioni arrivate a noi direttamente (insomma, un invito) pare essere già organizzate un paio di feste, specie una in una famosa villa tra Ragusa e il mare, proprio nel giorno della festa di addio all’estate. Ad organizzarla alcuni ragusani che in quella occasione non vogliono assolutamente stare dentro Marina, proprio per i motivi di chi si diceva. Ma quanto sono “strolichi” questi ragusani.