Attualità

Seminario sull’Erosione Costiera

Nei giorni scorsi, presso la sala Ideal,  si è svolto il “Seminario scientifico per la
difesa del litorale ibleo”. L’incontro, organizzato dalla società Betontest, in
collaborazione con la  Soprintendenza ai
BB.CC.AA. e il  Genio Civile di Ragusa,
ha affrontato il tema dell’erosione costiera secondo un approccio
multidisciplinare con gli interventi di   specialisti del settore  quali architetti ed ingegneri, nonché un
avvocato  per gli aspetti giuridici.  Ha introdotto i lavori l’arch. Calogero
Rizzuto, Soprintendente ai BB.CC.AA. di Ragusa.

L’ing Ignazio Mariano Pagano del Genio Civile di
Ragusa ha messo in evidenza come la realizzazione dei porti di Pozzallo,
Scoglitti e Marina di Ragusa  abbia
provocato  dei disequilibri
sedimentologici creando delle zone di erosione e delle zone di accumulo sui
nostri litorali; disequilibri a cui, da qualche anno, si sta tentando di porvi
rimedio grazie ai finanziamenti del Ministero dell’Ambiente.

L’avv. A. Barone, docente di Diritto
Amministrativo dell’Università LUM “Jean Monnet” di Bari ha  trattato le questioni giuridiche sollevate
dall’impatto dei fenomeni erosivi o di accumulo sui confini demaniali e
privati: dai danni dei marosi ai fabbricati, all’eventuale responsabilità
civile degli enti pubblici nei confronti dei privati per i mancati
interventi.

La prof.ssa ing Rosaria Ester Musumeci ha
trattato il tema relativo alle opere di difesa costiera tradizionali facendo
anche qualche  cenno  agli interventi innovativi , specificando che
in Sicilia il maggior rischio di erosione si sta registrando nel litorale
messinese.

Riteniamo sempre positivo che si organizzi un seminario che  affronti queste delicate tematiche. Tuttavia,
è doveroso far notare che, malgrado l’intervento di  numerosi specialisti,  in maggioranza orientati a risolvere il
problema dell’erosione attraverso interventi più o meno invasivi, nessuno di
loro ha affrontato due  questioni che ,da
parte nostra, sono di basilare importanza.

La prima è quella relativa ai chiari divieti  di realizzare barriere e pennelli imposti
dagli articoli 13 e 35 del nostro Piano Paesaggistico. Piano Paesaggistico che
non è stato certamente  realizzato da “tecnici
marziani” ma da persone competenti che hanno cercato di porre un freno alla
diffusa cementificazione delle nostre coste.

La seconda questione è quella relativa alla sicurezza alla balneazione.
E’ ben noto che la realizzazione di strutture rigide quali pennelli è barriere
aumenta il rischio di annegamenti dove vengono
costruiti. Il litorale romagnolo, tanto decantato al seminario, è
infatti quello che, avendo più strutture di questo tipo, presenta il più alto
indice IRA (Indice rischio annegamenti – ndr) in Italia.  Questo lo dice il Ministero della Sanità,  che non è
certo  un’associazione
ambientalista.

Una nota a parte merita il dissonante intervento del prof  Darko Pandakovic, docente di architettura del
paesaggio del politecnico di Milano e consulente Unesco. lI professore, molto
critico riguardo le opere abusive
realizzate in questi decenni, ha totalmente bocciato qualsiasi
intervento invasivo sul territorio ,suggerendo  piuttosto degli interventi soft che siano in
grado di alterare la costa il meno possibile e ricordando che il “modello
Emilia Romagna”  oltre ad essere
ampiamente superato,  risulta poco applicabile
sulle nostre coste. Facendo riferimento al passato e alla grecità del paesaggio
ibleo, ha per cosi dire tentato di “gettare una luce” al nostro futuro
invitando tutti i presenti ad  avere un
“maggior dialogo con Poseidone”, il volubile ed irascibile dio greco del
mare.

Probabilmente, purtroppo, non tutti i presenti in sala hanno realmente
compreso la profondità delle parole del Professore alle quali Noi ci associamo.
Tuttavia, il fatto che il suo intervento sia stato per ben due volte interrotto
da applausi fa ben sperare che anche per il nostro territorio qualcosa sta
iniziando a cambiare riguardo i temi di valorizzazione, tutela e soprattutto
rispetto del territorio.