SETTIMANA SANTA ALL’OSPEDALE CIVILE DI RAGUSA

Con la messa vespertina della Passione del Signore prende il via domani la Settimana santa all’ospedale Civile di Ragusa. L’appuntamento in programma sabato 12 aprile alle 17, nella cappella del nosocomio, sarà animato dai componenti della consulta dell’Ufficio diocesano per la Pastorale della salute, dalla cappellania ospedaliera e dai volontari dell’Avo. Domenica 13 aprile, poi, la celebrazione legata alla commemorazione dell’ingresso del Signore in Gerusalemme. In particolare, alle 10, nel giardino interno dell’ospedale, si terrà la benedizione delle palme. Subito dopo, la processione e la celebrazione della Passione del Signore che si terrà in cappella. Quindi, i volontari dell’Avo distribuiranno i ramoscelli di ulivo benedetti agli ammalati degenti nei presidi ospedalieri di Ragusa (il Civile e il Maria Paternò Arezzo). E’ don Giorgio Occhipinti, direttore dell’Ufficio diocesano per la Pastorale della salute, a chiarire il significato di queste prime giornate della Settimana santa. “In questa domenica – dice – la liturgia ci invita ad aprire gli occhi per contemplare, con lo sguardo illuminato dalla fede, il grande mistero dell’Amore che si sta compiendo. Per Gesù è giunta la sua ora: tutto è pronto. Lo Sposo fa il suo ingresso nella città amata dove desidera celebrare la Pasqua con i suoi. Imitiamo le folle di Gerusalemme ed entriamo dietro a Gesù nella città santa, per seguirlo sino alla croce ed essere così partecipi della sua risurrezione. E’ questa, infatti, la prospettiva teologica con la quale celebrare la Settimana santa: la croce è la via che porta alla risurrezione”. Don Giorgio Occhipinti spiega, inoltre, come vivere questo giorno. “Nel giorno della Domenica delle palme – aggiunge – la Chiesa commemora il Cristo Signore che entra in Gerusalemme per portare a compimento il suo mistero pasquale. La domenica prende il nome delle palme, di cui parlano i vangeli, come segno usato dalla folla per esprimere venerazione ed esultanza. Le palme o i ramoscelli d’ulivo che porteremo nelle nostre case non sono oggetti porta fortuna che agiscono con una forza benevola dovunque vengono collocati o dei talismani che difendono dalle disgrazie. Le palme servono per la processione o l’ingresso solenne. Non ha senso, quindi, benedirli, oggi, per la semplice conservazione al di fuori della messa”.