L’ultima ricerca Istat “Noi Italia” riferisce che la Spesa Sanitaria Pubblica ammonta a oltre 110 Miliardi di Euro ed è pari al 7,3% del PIL;per ogni abitante la spesa procapite è 1800 Euro(anno 2009), inferiore di molto a quella di altri paesi Europei. Oltre alla spesa pubblica le Famiglie Italiane contribuiscono con 1178 euro a Famiglia pari, in toto, al 1,9% del PIL e tale spesa incide nel bilancio familiare per oltre il 21%.
La copertura pubblica della spesa sanitaria in Italia è allineata alla media Ue-15 (Europa dei 15), ma è inferiore rispetto a quella dei sistemi Inglesi e Scandinavi che hanno un modello di welfare sanitario simile al nostro.
I posti letti ospedalieri sono passati da 4,3 x 1000 abitanti alla media di 3,7 x 1000 abitanti con una certa disparità; nella nostra Provincia siamo, possiamo usare un eufemismo, molto bravi, infatti abbiamo 3 posti letto x 1000 abitanti.
Secondo il Rapporto Italia 2011 Eurispes il 61,4% degli Italiani, pur apprezzando la competenza di Medici ed Infermieri, dichiara di non essere soddisfatto dal SSN.
Se diminuiscono i posti letti ospedalieri, sono però aumentate le strutture territoriali del 40,2% (Rapporto OASI Cergas del 2010 che esamina il decennio 1997/2007) con un maggior peso del Privato accreditato del 57%; sono soprattutto aumentate le strutture residenziali e semiresidenziali per gli anziani.
L’aspettativa di vita è tra le più alte al mondo essendo pari, nel 2008, a 82 anni con una media Europea di 75 anni; questo perché nei dieci anni esaminati sono migliorate le condizioni economiche e socio-culturali ma anche grazie al SSN che ha messo in campo campagne vaccinali contro le malattie infettive, offerte di servizi di emergenza e urgenza e campagne di screening per la prevenzione dei Tumori.
Il grado di soddisfazione verso il SSN è però diverso tra le varie aree geografiche e ne è testimonianza il numero dei ricoveri fuori Regione avvenuti nel 60% dei casi proprio per una maggiore fiducia nella competenza dei Medici della struttura scelta. Inutile dire che, a parte rare e mirabili eccezioni, la migrazione segue la direttiva Sud / Nord nei cosiddetti “viaggi della speranza”.
Alcune considerazioni personali:
a) nell’aspettativa di vita ha di certo influito la Medicina del Territorio e quindi il sistema dei Medici di Famiglia e dei Pediatri di libera scelta, dei Poliambulatori specialistici e della Continuità Assistenziale e del 118 oltre che la rete dei Consultori, dei Dipartimenti di Salute Mentale e di Medicina del Lavoro e dei Dipartimenti di Igiene;
b) vi siete chiesti quanto incide sui 1800 Euro procapite di spesa pubblica la rete assistenziale sopra descritta? Neanche per il 10% in toto; vale la pena riflettere.