E’ diventato un “must” degli ultimi anni; spesso la paziente dopo essere andata dal dentista, torna da Noi Medici di Famiglia e ci dice che il collega odontoiatra non la può trattare in quanto assume dei bisfosfonati, farmaci che si usano per la terapia dell’osteoporosi.
Credo sia corretto provare a fare chiarezza partendo dalle raccomandazioni relative all’osteonecrosi della mascella/mandibola associata a terapia con bisfosfonati elaborato dall’ANDI (Associazione Nazionale Dentisti Italiani) e SIOMMMS (Società dell’Osteoporosi,del Metabolismo minerale e dello scheletro).Anche altre sei Società Scientifiche hanno condiviso questo documento di consenso a dimostrazione dell’importanza del tema.
Ma cosa è l’osteonecrosi (onj) della mascella/mandibola? E’ un’infezione dell’osso mascellare o della mandibola sostenuta da un actinomicete (un fungo) capace di ledere l’integrità dell’osso fino alla frattura dello stesso, che necessita poi di un serio interevento di chirurgia maxillo facciale. Tre sono le condizioni necessarie affinché si possa avere questa complicanza: a)l’uso di bisfosfonati per tempo prolungato, a dosi elevate e somministrate per via endovenosa; b)ridotte difese immunitarie dell’organismo ad esempio in soggetti con malattie neoplastiche; c)cattiva igiene orale del paziente.
Quali sono le raccomandazioni ?
Nei pz che devono cominciare la terapia è importante una corretta informazione su rischi e benefici della terapia con i bisfosfonati compreso il rischio di onj e soprattutto devono essere intervistati sulle condizioni del loro cavo orale , raccomandando la massima igiene orale; ad alcuni soggetti ed in specie quelli con patologia bucco-dentale e quelli con patologie che compromettono le difese immunitarie o che hanno maggior rischio infettivo ( diabetici, pz in terapia cronica con cortisonici, alcolisti e fumatori, pz con hiv o in terapie immunosoppressive o neoplastici) deve essere consigliata una visita odontoiatrica prima di iniziare la terapia suddetta ed è meglio anticipare anche eventuali interventi odontoiatrici.
Nei pazienti già in terapia con bisfosfonati deve essere raccomandata un’attenta igiene orale con un periodico controllo specialistico al fine di prevenire infezioni del cavo orale; non sono però vietate le manovre odontoiatriche anche invasive purché sia valutato attentamente il rapporto tra rischio e beneficio e sia acquisito il consenso. Nel caso in cui è necessario un intervento chirurgico nel cavo orale occorre una accurata igiene professionale del cavo orale ed una adeguata profilassi antibiotica da cominciare 2 giorni prima e prolungare fino a 7 giorni dopo del giorno dell’intervento. La raccomandazione di sospendere il farmaco alcune settimane prima e dopo l’intervento pur non essendo scientificamente provata , può essere data in via cautelativa.
Quindi niente paura né terrorismo ma la giusta informazione, l’acquisizione del consenso e soprattutto la massima igiene della bocca.