SFIGMO E FONENDO

Nelle scorse settimane ho trattato il tema dei Farmaci, del loro corretto uso e di alcune “cattive” abitudini che forse vale la pena provare a raddrizzare, non solo per gli input economicistici che provengono dalla Regione, ma soprattutto perchè è bene ribadire che il farmaco è un bene di cui non possiamo fare a meno e che è giusto tutelare da usi non corretti.

Gli antibiotici possono essere di origine estrattiva (da funghi e da batteri), di origine semisintetica (cioè a quelli estrattivi si aggiungono catene di sintesi chimica) e di sintesi chimica; lo spettro d’azione degli antibiotici può essere molto ampio, ampio, medio e ristretto e rappresenta il “ventaglio” degli agenti patogeni (batteri) sensibili all’antibiotico considerato. Possono ancora essere classificati in battericidi (quelli che “uccidono” i batteri ) e batteriostatici (quelli che ne bloccano la replicazione), anche se questa è per lo più una classificazione scolastica. Altre caratteristiche li possono tra loro differenziare quali il sito d’azione sui batteri, la carica elettrica, la maggiore o minore affinità “acquosa” cioè l’idro o la lipofilia della sostanza, oltre alla loro classificazione in famiglie.

Ovviamente essendo dei farmaci gli antibiotici hanno anche degli effetti indesiderati dovuti a tossicità diretta (sempre più rara man mano che si affina la purezza del farmaco), ad effetti farmacologici e  metabolici, alla selezione che gli stessi determinano ad esempio sulla flora batterica intestinale, a reazioni allergiche o ad interazioni con altri farmaci.

Gli effetti indesiderati più frequenti sono le reazioni allergiche che riguardano per lo più le penicilline o beta lattamine, ma non sono rare neanche con altre famiglie di antibiotici e la diarrea causata dal “dismicrobismo”  intestinale cioè dal selezionare tra la flora batterica cosiddetta “saprofita” (quella che praticamente soggiorna gratis nel nostro intestino) uno o più ceppi batterici meno sensibili e che si avvantaggiano della loro “solitudine” per fare danni. Ancora una famiglia di antibiotici può dare fastidio ovvero dolore alle strutture tendinee ed altri essere  epatotossici o nefrotossici od ototossici.

Insomma farmaci da usare con la dovuta indicazione e con la giusta moderazione soprattutto, e questa è la cosa che più preoccupa a livello Mondiale la comunità scientifica, alla luce delle “resistenze” che si sono planetariamente stabilite; la resistenza di un agente infettivo nei confronti di un antibiotico si instaura perchè il batterio si fa “furbo” e mette in atto meccanismi che lo rendono resistente all’azione dell’antibiotico. Qualora l’antibiotico viene usato male o a dismisura o quando non ve ne è indicazione aumenta la possibilità che questo perda efficacia proprio per l’instaurarsi delle resistenze e la preoccupazione dei ricercatori è legata al fatto che da anni non si riesce a sintetizzare nuovi antibiotici e quindi dovremo abituarci a curarci con quelli che ci sono e che bisogna quindi “tutelare” dalla furbizia dei batteri.