L’ospedale “Guzzardi” di Vittoria ha raggiunto un importante riconoscimento nell’ambito della cura dell’ictus ischemico, confermandosi tra le eccellenze italiane. La Stroke Unit, diretta dal dottor Antonello Giordano, ha ricevuto il prestigioso Premio Angels con certificazione Diamond, destinata alle strutture capaci di trattare con trombolisi almeno il 75% dei pazienti entro 60 minuti dall’arrivo in ospedale, […]
SFIGMO E FONENDO
19 Feb 2011 06:57
Verrebbe da dire:” a volte ritornano”.La vecchia Aspirina che per brevità si chiama ASA (acidoacetilsalicilico) continua a vivere una infinita giovinezza terapeutica. Usata a basso dosaggio (100 mg) nella prevenzione delle patologie cardiovascolari in cardiopatici e diabetici ora,a dosi ancora più basse (75 mg) mostra capacità protettive contro il cancro. Dall’Università di Oxford viene uno studio che ha analizzato i dati di vari trials (studi clinici) randomizzati ,disponibili in letteratura che confrontavano l’uso per 4 anni almeno di ASA verso il non uso,al fine di valutare il rischio di non morire di cancro. I risultati mostrano una riduzione del 20% del rischio di morte ed un consistente apparente beneficio solo dopo 5 anni di utilizzo. L’effetto sulla mortalità da cancro è stato osservato per i tumori dell’esofago,pancreas,cervello e polmone mentre il beneficio è ritardato per i tumori di stomaco,colon retto e prostata. Tra l’altro l’azione protettiva non è correlata con la dose di ASA,il sesso o il fumo ed aumenta con l’età mantenendosi nel tempo. Allora? ASA per tutti?
“Non ci sono ancora elementi sufficienti per raccomandare l’Aspirina a Tutti dice Marco Venturini, Presidente Associazione Italiana Oncologi Medici,ma appare ovvio che chi deve assumerla avrà ulteriori benefici e che questo studio è punto di partenza per ulteriori approfondimenti;occorre tenere presente che l’uso del farmaco è legato ad esempio ad un aumentato rischio di sanguinamenti”.
Anche il noto farmacologo Garattini dichiara che”si tratta di una conferma importante,anche se non si può proporre asa per tutti tenuto conto delle controindicazioni;comunque per i pazienti con familiarità o fattori di rischio per alcuni tipi di cancro l’asa può rappresentare una concreta opzione in quanto appaiono solidi i dati a sostegno del suo impiego nell’ambito della prevenzione oncologica”.
Il Prof.Rothwell,autore dello studio di Oxford conferma tali cautele affermando che “questi risultati non autorizzano l’uso dell’asa a tutti gli adulti”,ma lo stesso ha pubblicato uno studio lo scorso Ottobre su Lancet che dimostrato che l’asa assunta a 75 mg almeno ogni giorno per alcuni anni riduce l’incidenza e la mortalità del cancro del colon ma non di quello del retto;quindi il beneficio è maggiore per i tumori del colon prossimale cioè proprio quei tumori che non possono efficacemente essere prevenuti con lo screening basato sulla colonsigmoidoscopia.
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