Il recente decreto sulle liberalizzazioni (D.L. n° 1 del 24 Gennaio c.a.) contiene anche norme che riguardano in modo non secondario i Medici e il Mondo della Sanità in genere. L’attenzione dei media e dei maggiori commentatori si è soffermata sulla questione delle Farmacie, di cui si è detto tutto ormai ed anche il contrario di tutto; molto modestamente vorrei dare la mia opinione sull’art 11 che ne tratta in modo specifico. Mi piace la possibilità che più farmacisti si possano mettere insieme,sommando i propri titoli per concorrere all’assegnazione delle nuove sedi,mi piace l’idea che nei Centri Commerciali oltre 10.000 mq si possa aprire una sede ed è utile l’apertura “libera” oltre i Turni previsti. Anche i Medici sono interessati sia nell’art.9 che nello stesso art.11;nel primo è prevista l’abolizione delle tariffe minime e l’obbligo del Professionista ” Privato” di fornire al paziente una sorta di preventivo , anche scritto se richiesto, sui costi della prestazione richiesta, mentre l’art .11 riguarda principalmente i Medici del Servizio Sanitario.
Quest’ultimi, siano essi Medici di Medicina Generale che Specialisti Ospedalieri e Convenzionati quindi diciamo tutti i “prescrittori” su ricetta “rossa” , quella della Mutua per usare un gergo comune, devono indicare all’atto della prescrizione farmacologica la dicitura “sostituibile con equivalente generico” ovvero la dicitura “non sostituibile”. Qualora non sia presente alcuna dicitura l’obbligo di segnalare al Cittadino l’esistenza di un farmaco equivalente o generico o non branded, spetterà al Farmacista erogatore del farmaco prescritto dal Medico. Un’altra incombenza burocratica che le software house fornitrici dei nostri gestionali stanno provvedendo ad introdurre nei loro prodotti, anche se è opportuno dire che sui “generici” sia da un punto di vista della regolamentazione e delle autorizzazioni che da un punto di vista strettamente medico-legale non tutto appare sempre chiaro e “trasparente”.
Esistono delle ditte produttrici di farmaci generici che altro non sono se non delle affiliate delle stesse multinazionali che hanno studiato ed ottenuto il brevetto sul farmaco,ma esistono anche ditte meno “garantite” nella loro produzione ed ad esempio tanti farmaci con lo stesso principio attivo non hanno nel “bugiardino” le stesse indicazioni,cioè non hanno fornito studi a sostegno dell’uso del farmaco in tutte le patologie in cui si può prescrivere il farmaco “griffato”.
Da qui la cautela che spesso Noi Medici mostriamo con l’uso della dizione “non sostituibile” .
Credo che il tema della liberalizzazione non si fermerà a queste e riporto il pensiero del Prof. Guzzanti, già Ministro della Salute il quale, pur a fronte di un’età veneranda conserva una lucidità di ragionamento ed una capacità di prevedere il futuro , invidiabile. Sostiene Guzzanti che il tema delle liberalizzazioni altro non sia che il prologo del tema della “complessità dei doveri”, per cui ad ognuno di Noi toccherà prima o poi “rinunciare” ad alcune di quelle garanzie cui negli anni ci siamo abituati e su cui ci siamo adagiati, se vogliamo mantenere quelle tutele sociali complessive che hanno fatto del nostro welfare socio-sanitario uno dei più avanzati al Mondo.