“SI FACCIA CHIAREZZA PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI”

Il delegato provinciale del Coni vuole chiarezza sulla situazione del Ragusa Calcio dopo l’ennesimo cambio in panchina.  “Le vicende tutt’altro che normali che si stanno verificando in seno al Ragusa calcio mi impongono, ancora una volta, di intervenire. Perché sono convinto che non è possibile cambiare cinque allenatori nel giro di tre mesi. Perché c’è qualcosa che ci sfugge. Ed è meglio averla sotto gli occhi prima che accada l’irreparabile. Che, in sintesi, vuol dire la scomparsa del calcio che conta a Ragusa”. Ricordiamo che in tre mesi ed in undici giornate giocate il Ragusa ha cambiato ben quattro allenatori: Germano, Belotto (dimesso), Rughetti ed infine Sorrentino che ha lasciato la panchina azzurra  per accettare l’offerta  del Durazzo squadra che milita nella massima divisione albanese.   “Ritengo sempre – aggiunge Cintolo – che il peccato originale sia stato quello di non avere verificato con attenzione, prima che ciò succedesse, a chi la società calcistica sarebbe stata venduta. Ma siccome non ha più senso piangere sul latte versato, mi metto a disposizione sin da ora, anche nei confronti dell’Amministrazione, per cercare di fare chiarezza su quanto sta accadendo e sui percorsi che si stanno attivando. Da un lato il neo presidente si lamenta che è stato lasciato solo dalla città (ma bisognerebbe capire chi sarebbe ancora intenzionato a dare credito a questo gruppo dopo tutto quello che è accaduto in così poco tempo), dall’altro si è andata a configurare una situazione complessiva sempre più paradossale, tanto che anche i componenti delle tifoserie organizzate hanno tirato i remi in barca. Ecco perché è opportuno lanciare ancora una volta, pur nelle prerogative gestionali su cui la società azzurra può contare, un semplice grido d’allarme, facendo comprendere che la situazione è tutt’altro che rosea. Non parlo solo del fatto sportivo, ci sarà tempo per recuperare, ma di un problema di gestione che, ne sono certo, emergerà, se non subito, tra qualche tempo, magari appena qualche settimana. E poi, saranno di nuovo dolori”.