Si scusa la titolare del negozio di caramelle a Ragusa che pubblicò l’annuncio discriminatorio

Ha tenuto banco su tutti i social e siti di informazione on line della provincia di Ragusa, la scorsa settimana, la vicenda dell’annuncio di lavoro pubblicato da un negozio di caramelle di Ragusa con il quale si cercava personale femminile che non fosse coniugato.

Al collega Giorgio Ruta di  Repubblica Palermo la donna ha  rilasciato  una intervista dimostrando chiaramente di aver compreso la lezione.

“Non volevo discriminare nessuno. Mi scuso con chi è sentito offeso”. Ha capito l’errore la proprietaria del negozio di caramelle di Ragusa che ha pubblicato un annuncio di lavoro riservato a donne single. Dopo le polemiche l’offerta è stata rimossa.

Perché ha messo quell’annuncio?

Perché abbiamo avuto piccoli disguidi organizzativi al negozio, per esigenze personali. Vista la crisi che stiamo subendo, ho pensato di cercare persone che fossero avessero più libertà. Non c’era nessuna volontà di discriminare nessuno né da parte mia, né da parte dell’azienda. È stata una gaffe che giustamente sto pagando. Ma si fidi, si tratta di semplice sciatteria.

Si è pentita?

Non sono pentita perché non l’ho fatto con cattiveria e con intendi discriminatori. Si figuri, sono una donna. Questa richiesta era frutto di incomprensioni che spesso possono verificarsi sui turni, ero stanca e così a dicembre ho messo quell’annuncio, con quei requisiti. Non mi pento, ma sento di scusarmi perché capisco l’errore.

Avete donne sposate che lavorano nel negozio?

Negli altri punti vendita sì. Da noi, a Ragusa, no: c’è mio figlio e una ragazza.

La donna è single?

Penso di sì, ma fuori dal negozio ognuno fa quello che vuole.

L’annuncio specificava che non erano graditi lavoratori da “paesi limitrofi”.

Una semplice questione organizzativa. Perché spesso i turni sono spezzettati in diverse fasce orarie e può risultare scomodo per chi vive in altri centri della provincia.

Dopo che scoppiato il caso che reazioni ha registrato al negozio?

Più che le parole, la cosa che più mi è pesata sono stati gli sguardi delle persone. Non sono stata serena.

Facciamo finta che fosse stata lei a cercare lavoro, come avrebbe reagito vedendo quell’annuncio?

Sarei passata oltre. Però avrei detto, “guarda che stronzi”.

Quindi la lezione è servita, non lo farà più?

Ci penserò due volte, anzi neanche una volta. Non metterò più annunci, quando avrò bisogno di qualcuno, mi rivolgerò direttamente all’ufficio di collocamento. Così non sbaglio.

 (Giorgio Ruta, Repubblica Palermo)

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