Siamo stati votati per governare non per litigare

Caro amico e collega di partito, quanto accade in questo momento ha del paradossale, nonostante  i ns. concittadini ci abbiano  eletti per  occuparci della  programmazione e pianificazione del territorio; stiamo infatti  assistendo ad una dolorosa disgregazione delle forze interne al ns. partito. Mi riferisco in particolar modo alle vicende che stanno segnando l’elezione alla presidenza dell’Asi di Ragusa dove, pur essendo le ns. forze oltremodo sufficienti ad esprimerne i vertici, ci troviamo davanti al rischio di consegnare la presidenza a forze politiche a  noi antagoniste. Non è possibile che il non dialogo dei ns. leader Leontini, Minardo e Incardona abbiano la meglio sugli interessi del territorio provinciale e sul mandato elettorale dei cittadini iblei. Nessun accordo al di fuori del Pdl e dai suoi alleati può essere contemplato ai vertici delle posizioni di governo e di sottogoverno; diversamente ci troveremmo a tradire la fiducia popolare. In questo senso invito gli amici in indirizzo, chiedendo scusa fin da ora ai valorosi colleghi di partito che mi sono momentaneamente sfuggiti, di farsi carico, ciascuno per la propria corrente, di promuovere un incontro  tra i ns. leader al fine di intessere nuovamente  un dialogo  per la soluzione e la  ristabilizzazione, dell’establishment,   insomma il governo del   territorio: Soaco, Asi , Consorzio universitario, e tutti quei posti per i  quali siamo chiamati a  governare. Sono certo che i leader uniti sono valore aggiunto, ma che  diversamente  da manna  si trasformano in mannaia per il territorio. Non possiamo permettere che importanti posizioni di sottogoverno vadano a chi è stato punito dall’elettorato; non possiamo permetterci che frizioni interne abbiano la meglio su chi non solo non ha  requisiti tecnici migliori, ma ancor di più è  fuori dalla grazia e dal contesto popolare. Il riferimento non è  fatto a nessun nome in particolare, ma a posizioni e persone che siano espressione e  frutto della convergenza    all’interno del Pdl. Ognuno di noi  ha l’obbligo di farsi carico di coinvolgere quanti più colleghi di partito possibile per intercedere presso il proprio leader di riferimento.  Segnare il passo senza lottare fino in fondo, come con ogni probabilità sta accadendo in queste ore, davanti   a decisioni  affrettate,  che per il partito e per lo sviluppo  socioeconomico del territorio sarebbero deleterie.

© Riproduzione riservata

Invia le tue segnalazioni a info@ragusaoggi.it