È evidente che la questione sollevata dai Forconi, sulla rivisitazione del metodo che disciplina le aste giudiziarie, ha avuto pieno riscontro nella collettività, cosa testimoniata dalla corposa partecipazione al sit-in tenuto davanti la casa della famiglia pacetto dove era atteso l’ufficiale giudiziario che doveva immettere nel possesso il nuovo proprietario, dopo che la stessa famiglia era stata destinataria di un provvedimento del comune che intendeva alloggiare la stessa fam presso il centro immigrati di scicli.
Non volendo in alcun modo prendere in considerazione posizioni che postrebbero dare una lettura di carattere razziale, anzi partendo dal presupposto che trattasi di drammi che per versi diversi caratterizzano il difficile momento che viviamo hanno in comune il fatto di essere in entrambi i casi profughi, i primi dalla miseria e dalla guerra i secondi dalla nostra economia.
Oggi presenti circa trecento militanti e simpatizzanti i “Forconi” assieme ai quali hanno dato testimonianza di solidarieta simpatizzanti i “grillini”, si è dato testimenianza della bontà e di veridicità della lotta intrapresa dai forconi tempo addietro.
Dobbiamo dare atto di una sensibilità nuova dalla parte acquirente a venire incontro alle vicende della fam pacetto si è convenuto, in un incontro avvenuto in caserma dei carabinieri a Scicli, tra le parti alla presenza del leader Mariano Ferro di concedere termine fino al 29 giugno alla famiglia per trovare idonea e dignitosa altrnativa.
Abbiamo deciso di essere testimoni attivi nel denunciare il disastro economico e sociale in atto, partendo dalla partecipazione attiva tra la gente dando voce alle criticità che raccogliamo sul territorio, pensando lo stesso come un momento di esaltazione del processo di globalizzazione e non l’esatto contrario.
Questo risultato ci impone di attenzionare sempre di più quello che il nostro territorio può ancora dare e intendiamo dare voce a chi assieme a noi vorrà fin da domani attivarsi nel portare alla attenzione della politica le grandi risorse che il nostro territorio può sviluppare.