Siccità, la critica dei sindacati: “La Sicilia rischia il tracollo nel prossimo futuro”

I dati emersi durante il recente vertice sulla siccità, convocato dal presidente della Regione Siciliana, evidenziano una situazione allarmante: la disponibilità di metri cubi d’acqua negli invasi è passata da 300 milioni nel 2023 a soli 60 milioni attuali. Secondo i segretari generali della Cisl Sicilia, Leonardo La Piana, della Fai Cisl Sicilia, Adolfo Scotti, e della Femca Cisl Sicilia, Stefano Trimboli, questa riduzione drastica richiede interventi urgenti per evitare una crisi idrica e agricola di grave entità.

Serve un piano d’investimenti

I rappresentanti sindacali propongono azioni immediate, come un piano di investimenti per migliorare le infrastrutture idriche, inclusi acquedotti, fognature e impianti di depurazione. Inoltre, ritengono fondamentale incentivare l’uso di acque reflue depurate per il risparmio idrico e completare la riforma dei consorzi di bonifica, che svolgono un ruolo cruciale nel settore agricolo siciliano.

Ritengono necessaria una strategia integrata, coinvolgendo tutti gli attori sociali e produttivi, per evitare interventi frammentari che potrebbero aggravare la crisi. Propongono inoltre un confronto costante tra le Prefetture, la Regione, le parti sociali, le associazioni datoriali e l’Anci, per affrontare in modo coordinato l’emergenza. La scarsità d’acqua, sottolineano, è una questione primaria sia per i cittadini che per l’economia siciliana, già colpita dalle difficoltà economiche nazionali e internazionali.

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