Siccità. Programmazione e provvedimenti straordinari per salvare l’agricoltura in Sicilia. Le proposte di Confagricoltura

Il presidente di Confagricoltura Sicilia, Rosario Marchese Ragona, incontrando ieri a Siracusa il Ministro dell’agricoltura Francesco Lollobrigida  in vista del prossimo G7 in programma proprio nel capoluogo aretuseo dal 26 al 28 settembre prossimo è stato chiaro: “mettere in funzione le dighe esistenti ed i dissalatori subito”. Ciò vuol dire “mandare in funzione tutte le dighe esistenti in Sicilia e non collaudate ma anche di vigilare sul regolare funzionamento delle condutture evitando perdite e furti di acqua, nell’attivare i dissalatori, nel riutilizzo delle acque reflue depurate in agricoltura, sottolineando come i disagi legati alla siccità hanno ripercussioni tangibili non solo sull’agricoltura, ma su tutti i cittadini siciliani e sul turismo, tra i settori più strategici per l’economia dell’isola”.

Le difficoltà stanno anche nella gestione delle dighe esistenti.

“Ad esempio la Diga Ragoleto-Dirillo, dove si lasciano 1.200 aziende senz’acqua, adducendo come motivazione la tutela dei pesci e fabbisogni industriali sostanzialmente inesistenti. All’interno del sito è presente, tra l’altro, un dissalatore non in funzione. Oppure il caso della Diga Gibbesi, grande incompiuta, 100 ettari di specchio d’acqua con le paratie aperte che non ha mai invasato un litro d’acqua – ha spiegato il presidente di Confagricoltura Sicilia – rispetto alle cartelle salate che i Consorzi di Bonifica stanno inviando agli imprenditori per un servizio inesistente, abbiamo chiesto l’immediato annullamento di una richiesta che rappresenta la beffa oltre il danno e l’attuazione degli sgravi fiscali previsti dalla dichiarazione di calamità naturale. Sull’abbattimento dei capi come Confagricoltura, prima di chiunque altro, abbiamo chiesto un sostegno per gli allevatori che decidevano di realizzarlo in modo programmato. Adesso sono costretti a farlo, con perdite economiche consistenti”.

La posizione di Confagricoltura?

Marchese Ragona ha ribadito l’impegno vigile di Confagricoltura “nella collaborazione fattiva con le istituzioni di governo regionali e nazionali affinché arrivino risposte celeri e concrete agli imprenditori agricoli e agli allevatori siciliani che non possono attendere i tempi biblici della burocrazia. Adesso bisogna superare la fase critica con provvedimenti straordinari – ha concluso – ma bisogna lavorare parallelamente per programmare gli interventi strutturali annunciati e imprescindibili per il futuro dell’agricoltura siciliana”.

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