SICILIA: PARTE LA NUOVA PROGRAMMAZIONE EUROPEA

Palermo, 11 apr. Avrà inizio oggi alle 9:30 presso l’albergo delle Povere,
una due giorni che darà il via alla nuova programmazione europea, relativamente
all’utilizzo dei fondi fino al 2020.
All’incontro, che prevede la partecipazione del presidente Crocetta nella
tarda mattinata di domani, si susseguiranno gli interventi di diverse
personalità che presenteranno il programma, a cominciare dal direttore Vincenzo
Falgares, insieme ad esperti comunitari, nazionale e regionali.
“Gli obiettivi del programma – dice Crocetta – si basano su una strategia di
innovazione e ricerca, finalizzata a sviluppare una cittadinanza attiva,
attraverso la ricerca, la banda larga, un incremento di competitività,
interventi per la valorizzazione dei settori trainanti e i punti di eccellenza,
che possano dare impulso alle potenzialità della Sicilia e migliorare la
qualità della vita dei cittadini”.
Sarà di un miliardo il fondo destinato a circa dodicimila imprese per progetti
innovativi.
“La Sicilia ha cambiato rotta – continua il presidente. Era la penultima
regione europea per l’utilizzo dei fondi europei, con una programmazione che al
31 dicembre 2012 aveva certificato appena il 12,5%  in cinque anni. Negli
ultimi 3 anni la nostra Regione è riuscita ad avere performance di livello, che
hanno portato ad un utilizzo totale dei fondi.
I primi bandi partiranno già nel mese di giugno e a partire dal mese di maggio
il Dipartimento programmazione presenterà un cronoprogramma dei bandi che
coinvolgeranno sia enti pubblici che soggetti privati che dovranno collaborare
in modo diverso rispetto al passato.
L’utilizzo dei fondi europei – aggiunge Crocetta – ha contribuito alla
crescita del Pil nel periodo 2014/2015. Mentre tra il 2007 e il 2013 perdevamo
circa 2 punti l’anno, nel 2014 la decrescita si è interrotta e nel 2015 abbiamo
registrato lo 0,4% di crescita. Per il 2016 la Regione prevede una crescita del
Pil dell’1%, grazie all’incremento del turismo, all’utilizzo dei fondi europei,
l’export dei nostri prodotti bio, l’innovazione tecnologica. Stiamo uscendo da
una fase buia e dopo la perdita di 150.000 posti di lavoro lo scorso anno,
registriamo adesso 35.000 posti di lavoro in più. Riteniamo che, con
un’accelerazione sull’utilizzo dei fondi europei, potremo incrementare
l’occupazione in Sicilia. Sono convinto che questa sfida sarà accolta, non solo
dai cittadini e dalle imprese, ma anche dall’amministrazione pubblica regionale
e dagli enti locali che – conclude il presidente – sono al centro del nuovo
programma che stiamo elaborando”.