Sicurezza alimentare, malnutrizione e cambiamenti climatici. Agli eventi del G7 di Siracusa la riflessione di due ragusani

E’ arrivata con due interventi presentati da studiosi-operatori ragusani durante il convegno all’Urban Center di Ortigia su educazione alimentare, ambientale e stili di vita sani nei G7 e nel continente africano. Con Sandro Gambuzza, sciclitano e componente della Giunta nazionale di Confagricoltura, e con don Salvatore Cerruto, modicano e sacerdote della Diocesi di Noto impegnato nella lotta alla malnutrizione come modello di sviluppo per il Congo nella Diocesi gemella a quella di Noto, e cioè la Diocesi di Butembo Beni. 

Un terzo del cibo prodotto nei Paesi del G7 viene sprecato.

“La crescita della popolazione mondiale porta alla necessità di produrre di più. I cambiamenti climatici una siccità che in un anno ha comportato la perdita di 12 milioni di ettari. I prezzi delle  risorse agroalimentari stanno tornando a prezzi più mitigati rispetto agli aumenti degli anni scorsi: su tutto questo c’è da riflettere – ha detto Sandro Gambuzza nel suo intervento –  i paesi del G7, Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone, Regno Unito e Stati Uniti, affrontano meno sfide dirette rispetto all’Africa, ma ci sono preoccupazioni legate alla sostenibilità, all’approvvigionamento ed ai costi crescenti. Tra questi l’accesso e lo spreco alimentare: sebbene i paesi del G7 abbiano un buon accesso a cibo sicuro e nutriente, si stima che un terzo del cibo prodotto venga sprecato. Ciò crea una problematica etica e ambientale. I paesi africani hanno invece un problema diverso: il food waste avviene prima che il cibo arrivi nei supermercati, creato dalla mancanza di strutture di stoccaggio. I cambiamenti climatici hanno un impatto sulla produzione agricola anche nei paesi del G7: incendi ed inondazioni hanno ridotto la produzione alimentare in diversi di questi Stati. L’inflazione alimentare ha colpito anche i paesi del G7, soprattutto a seguito della pandemia di COVID-19 e della guerra in Ucraina, che ha interrotto le catene di approvvigionamento globali. Tra il 2021 e il 2023, i prezzi dei generi alimentari nei paesi del G7 sono aumentati dal 5% al 10% annuo in media”.

Sicurezza alimentare e malnutrizione in Africa. 

“In Africa, la sicurezza alimentare è una delle principali sfide, aggravata da vari fattori come conflitti, cambiamenti climatici, povertà e problemi di governance. Più di 258 milioni di persone in Africa sono state esposte a insicurezza alimentare acuta nel 2022, il 27,6% dei bambini sotto i cinque anni in Africa sub-sahariana soffre di arresto della crescita ed il 7,1% soffre di deperimento. Secondo l’Unicef la battaglia contro fame e malnutrizione non si combatte solo nei Paesi in via di sviluppo e l’obiettivo di porre fine alla fame entro il 2030 riguarda anche i Paesi ad alto reddito. Il Programma Alimentare Mondiale (PAM) e la FAO stanno lavorando per fornire assistenza alimentare e migliorare le pratiche agricole ma le risorse sono insufficienti rispetto alle esigenze crescenti. E’ fondamentale intervenire in campagne di comunicazione mirate ad evitare sprechi alimentari ed a supportare le imprese ad investire in sostenibilità e ricerca. Per sopperire a diverse esigenze dell’Africa, Confagricoltura non può che continuare ad apportare il proprio contributo per il Piano Mattei, nella consapevolezza che i Paesi africani saranno partner strategici sempre più essenziali per il nostro futuro.

Don Salvatore Cerruto, sacerdote della chiesa netina, ed il suo impegno in favore della popolazione congolese in Africa.

E’ lui che ha portato lo sviluppo agricolo in Congo, con particolare riferimento all’area della Diocesi di Butembo Beni gemellata con quella di Noto. “Da anni siamo impegnati nella lotta alla malnutrizione che mandiamo avanti come modello di sviluppo per il Congo nella Diocesi gemella di Butembo Beni – a parlare è don Salvatore Cerruto – il gemellaggio fra le due Diocesi ha portato ad un arricchimento di conoscenze per il territorio africano dove si sta praticando un’agricoltura avanzata seppure con i mezzi ristretti che siamo riusciti a fornire. Per anni abbiamo svolto un’opera di educazione agricola per la popolazione congolese di Butembo Beni ottenendo buoni risultati, insegnando i sistemi di coltivazione e di uso dei mezzi agricoli che siamo riusciti a fare arrivare in quella terra. La guerra in corso ha frenato quest’anno la nostra opera di presenza missionaria sul posto dove sono stato autorizzato ad andare solo io fra luglio ed agosto scorsi. Domani, negli ambiti della cooperazione missionaria tra le chiese e collateralmente al G7 Agricoltura e pesca a Siracusa, sarà firmata una convenzione tra l’Ordine nazionale dei Dottori Agronomi e l’Università Cattolica del Graben di Butembo-Beni”.

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