SIG. MINISTRO DELL’INTERNO ON. ANGELINO ALFANO…

Ogni giorno, ogni ora e ogni minuto si parla di sbarchi, di tristi e tragiche traversate, notizie, purtroppo, mai accompagnate da veri, reali interventi e azioni che diano un segnale di cambiamento che evidenzi che il problema si stia arginando. E’ un’emorragia di drammi umani che ha totalmente inabissato e messo sotto silenzio le difficoltà e i problemi che le nostre collettività stanno attraversando ai quali vanni aggiunti i disagi causati da questo stato di fatto.

Lei da siciliano sa quanto ospitale, laboriosa, geniale è la gente della nostra terra  e sa che oggi il suo Governo dovrebbe fare molto di più, specialmente per la provincia di Ragusa, da sempre relegata in un angolino, molto spesso scippata e dimenticata; una provincia bella e suggestiva che paga caro lo scotto di essere infrastrutturalmente deficitaria, A ciò si aggiungono i problemi causati dal particolare momento di crisi. Negli ultimi anni i cittadini si sono trovati sempre più spesso nell’impossibilità di trovare un lavoro e chi invece un lavoro ce l’aveva se l’è visto scappar via senza capire perchè. Disoccupazione in continua crescita, futuro dei giovani incerto, famiglie e piccoli imprenditori che si suicidano perchè non arrivano a fine mese o non riescono più a pagare il mutuo della loro prima casa di abitazione, cervelli che fuggono all’estero, aziende che spostano la loro sede in altri Paesi per pagare meno tasse, piccole e medie imprese che chiudono perchè non riescono più a dare lavoro. Ci ritroviamo le città piene di migranti a cui, giustamente e umanamente, bisogna dare aiuto, ma non certamente a costo di dimenticare i propri connazionali che vivono in stato di povertà e di indigenza, non si può pagare questo prezzo altissimo. Aiutiamo gli altri si, ma solo dopo che ci siamo assicurati di aver prima aiutato chi in questo Paese c’è nato e ha dato a questo paese un pezzo della sua vita. La provincia di Ragusa è una strada abbandonata: da una parte c’è un marciapiede sempre più affollato di migranti  e dall’emergenza causata dal fenomeno; dall’altro lato della strada c’è il marciapiede anch’esso affollato di gente che soffre la crisi, lavoratori e famiglie che lottano per arrivare a fine mese, che non hanno più garantiti i diritti essenziali: lavoro, casa, istruzione, salute. In mezzo ci stanno le istituzioni che guardano da una parte e dall’altra ma non riescono a dare quella svolta, per dare sostegno e fiducia ad una collettività che crede nei propri doveri ma che non si vede garantiti i propri diritti.

Se da una parte il grande problema dell’immigrazione si sta affrontando sollecitando l’Europa che sembra sorda al grido d’allarme proveniente da più parti, in primo luogo il Suo, Egr. Sig.Ministro che ha ragione quando dice che   su “Mare Nostrum  servono risorse e soldi. Noi siamo stanchi, l’Europa non ci sta dando quelle risposte che ci aspettavamo e ci aspettiamo”. “Dobbiamo individuare una via d’uscita da Mare Nostrum, perché questa operazione non può continuare in eterno”. Ed è proprio così, Sig. Ministro, la gente, gli operatori turistici non possono subire in eterno questo stato di cose, è certo infatti che la stagione estiva a Pozzallo è compromessa, come lo è stata ed ancora lo è a Lampedusa ed in altri centri siciliani; i cittadini non possono più subire ulteriori contraccolpi alla loro quotidianità e soprattutto alla loro sopravvivenza. L’altra faccia della medaglia è che viste le difficoltà e vista la poca attenzione ai problemi dei nostri comuni, province e regioni si ha la sensazione di non sentirsi più a casa propria di essere stati dimenticati, e di non aver più la forza di voltare pagina perché l’altra pagina non c’è più, ovvero non c’è più speranza e quindi futuro!

Sosteniamo la provincia iblea, sosteniamo la Sicilia, non solo “Mare Nostrum” ma soprattutto “TERRA NOSTRUM”.

E’ lo sfogo di tanti cittadini dei quali mi sono fatto portavoce come rappresentante delle istituzioni ma soprattutto come padre di famiglia.

     Nel ringraziarLa per la Sua attenzione Le porgo i  più distinti saluti.

Tato Cavallino (consigliere comunale)

Modica lì, 16/06/2014