Intervengo sulla questione universitaria per ribadire un concetto, già espresso innumerevoli volte, che diventa sempre più inquietante col passare del tempo e che mi induce ad esprimere le mie più grandi perplessità: perchè in un clamore che ha visto l’università di Ragusa protagonista nel valutare errori passati; che ha portato al centro dell’attenzione mediatica l’approvazione dello Statuto e della nuova convenzione da parte di Comune e Provincia; che ha infervorato dibattiti e scontri politici sul C.d.A; che ha visto mobilitazione in grande stile delle Istituzioni per protestare contro l’atteggiamento del Magnifico Rettore di Catania; che ha visto clamorosi incontri di “stati generali”; che adesso vede tutta l’attenzione mediatica puntare sull’istituzione, giusta e condivisibile, del 4° Polo universitario di Sicilia; perchè a tutto questo corrisponde un assordante silenzio istituzionale sul mantenimento essenziale e fondamentale degli attuali corsi di laurea per l’anno accademico 2010/2011? Infatti è proprio sulla situazione attuale in cui versa l’università iblea, che bisognerebbe fare chiarezza: l’istituzione del 4° polo non giustifica l’eventuale, paventato anzi certo, almeno secondo notizie che trapelano, non inserimento dei corsi di laurea nel piano formativo per l’anno accademico
2010/2011: notizie che fomentano notevoli dubbi e incertezze negli studenti e nelle loro famiglie, oltrechè seminare paure comprensibilissime nei lavoratori del Consorzio. Ritengo che, in forza della fiducia che i Consigli Comunale e Provinciale hanno dimostrato nell’approvare incondizionatamente, ma non senza perplessità, lo Statuto e la nuova Convenzione, essi stessi non solo abbiano il diritto a conoscere ed avere condapevolezza del destino dell’università nel prossimo anno, ma abbiano sopratutto il diritto di conoscere la reale situazione non attraverso notizie di stampa o da notizie sommarie raccolte nei vari corridoi, ma dalle Istituzioni coinvolte direttamente: Sindaco, Presidente della Provincia e Presidente del Consorzio.
La battaglia sulla nostra Università va condotta nella direzione del 4° polo certamente, ma con le “garanzie” da parte dell’Ateneo Catanese di mantenere i corsi di laurea fino all’istituzione dello stesso: ogni altra soluzione, quale la sospensione dei corsi per un anno, sarebbe non solo un fallimento ma anche e sopratutto un massacro per la nostra università, perchè gli studenti costretti ad andarsene non tornerebbero più e perchè i lavoratori del consorzio perderebbero il loro posto di lavoro, con le gravi evidenti conseguenze di ricaduta della nostra comunità iblea.
E’ necessario, più che mai, un confronto serio e forte con l’università di Catania per garantire una continuità dei corsi di laurea a Ragusa fino al reale decollo del 4° polo, cui tutti auspichiamo che si realizzi nel più breve tempo possibile, ma capiamo altresì che i tempi logistici di realizzazione non potranno esaurirsi in un paio di mesi Al contrario, un perdurare del silenzio e del non riuscire ad avere delle risposte certe da parte delle Istituzioni di competenza, in materia del mantenimento dei corsi di laurea per l’anno 2010/2011, mi induce a pensare che il clamore mediatico sull’Istituzione del 4° Polo Universitario, sull’istituzione del comitato e incontri importanti con il Ministro e Assessori Regionali, per quanto veritieri, possa servire a far passare in sottovoce la prossima chiusura dell’attività universitaria a Ragusa. Fatto quest’ultimo non accettabile, per quanto politicamente comprensibile. Chiederò, pertanto, la convocazione di una conferenza dei Capo Gruppi consiliari con la presenza dei vertici Istituzionali che hanno l’onere e l’onore di rappresentare l’assemblea dei soci del Consorzio, per avere chiarezza in merito al mantenimento dei corsi di laurea per il prossimo anno accademico.