L’aeroporto di Comiso rappresenta una infrastruttura per la quale sono stati investiti negli anni da parte del territorio tante e tali risorse che non è possibile pensare nemmeno lontanamente ad una sua chiusura nonostante le obiettive ed innegabili difficoltà di start up e di gestione.
E’ in estrema sintesi questo il messaggio che tutti i vertici della società che direttamente o indirettamente ruotano attorno allo scalo comisano, hanno lanciato immediatamente dopo la diffusione della notizia della vendita ai privati dell’aeroporto di Comiso amplificata dalle dichiarazioni del Presidente delle Camere di Commercio, Pietro Agen. Gli interventi sono stati tanti e tutti autorevoli. Ad iniziare da Silvio Meli, Presidente della Soaco la società che gestisce l’aeroporto di Comiso sino a Peppino Giannone Presidente di Intersac.
Silvio Meli tiene a specificare che esiste un piano industriale di gestione sino al 2020 dell’aeroporto di Comiso che ne garantirà non soltanto la fisiologica tenuta in vita della infrastruttura ma soprattutto ne consoliderà le fondamenta. Per Silvio Meli quindi nessuna temuta chiusura dello scalo che qualora, si dovesse decidere mettere in vendita, da questa operazione non potrebbe trarne che benefici al pari tutti gli altri aeroporti in europa e nel mondo che passando in mani private sono diventati iperefficenti e soprattutto hanno potuto garantire la presenza di maggiori scali ed ovviamente anche vettori. Il presidente Meli rilancia anche. Ha annunciato formalmente al nostro giornale che a breve verrà pubblicato il bando per l’incremento dei flussi turistici. Un bando che, tiene a precisare, è cosa ben diversa da quello per l’incremento delle rotte andato deserto. Il nuovo bando avrà come scopo quello di confermare le rotte ma anche quello di incrementare le rotte nazionali con le regioni italiane e quelle internazionali con le varie nazioni. Il bando sarà finanziato con 4.900.000 stanziati dalla Regione e già distribuite ai comuni per attività di promozione territoriale da effettuare con i vari vettori, con 1.600.000 euro dei fondi ex Insicem ed infine con 380.000 euro messi a disposizione dalla Camera di Commercio. Il bando, afferma Silvio meli, è lo strumento che assieme al piano di ricapitalizzazione di altrettanti 7.000.000 di euro già approvato, per trasformare l’attuale aeroporto di Comiso da piccola struttura periferica in aeroporto più importante.
Sulla questione ha sentito la necessità di intervenire nuovamente il Presidente di Intersac, Giannone, che invece è la società che assieme al Comune di Comiso forma la Soaco, società di gestione dell’aeroporto di Comiso. Il Presidente Giannone specifica alcune questioni e lo fa in modo sistematico
Inizia col precisare che sia il Presidente Pietro Agen che lui nella intervista rilasciata al nostro giornale, non hanno aggiunto nulla di nuovo rispetto a ciò che già da tempo di sapeva già circa la privatizzazione degli aeroporti. Si è solo tornati a ribadire decisioni e sottolineare concetti noti a e ripetuti da anni. Semmai, aggiunge Giannone, c’è stato un ritardo di attuazione di tale processo per il quale adesso di inizia a registrare un certo movimento. Si sta lavorando al potenziamento dell’aeroporto di Comiso sostiene Giannone nonostante le obiettive perdite economiche di gestione così come tutti i piccoli aeroporti sotto il milione e mezzo di passeggeri. Le perdite certificate nei bilanci della società Soaco sono di gran lunga inferiori a quelle di altri aeroporti di identiche dimostrazione e questo a dimostrazione del buon lavoro svolto in passato e adesso dl management di Soaco. Chiariti questi aspetti puramente economici, Peppino Giannone, tiene a precisare che è improprio parlare di vendita degli aeroporti perché di fatto la proprietà degli aeroporti e nello specifico del sedime, è dello Stato nel caso di Catania e del Comune di Comiso nel caso del Pio La Torre. Semmai si dovrebbe parlare di cessione delle quote per la gestione privatistica dell’aeroporto. Giannone nella sua lunga disamina delle questioni riguardanti lo scalo comisano ricorda che del territorio ibleo sono le somme ex Insicem che serviranno a finanziari il bando per i flussi turistici e sempre del territorio sono i 380.000 euro messi a disposizione dalla camera di Commercio. Giannone infine ha evidenziato che non c’è alcuna intenzione da parte di Intersac di disinteressarsi di Comiso o di iniziare a disinvestire, semmai c’è la volontà esattamente contraria.
Vedremo cosa accadrà nelle prossime settimane.