SIMONA PITINO, MODICA SARA’ UNA CITTA FONDATA SUL LAVORO

 “Il tema del lavoro, specialmente in questo periodo di estrema crisi rappresenta in assoluto la priorità che LiberaModica vuole affrontare con concretezza e determinazione. Occorre abbandonare la visione tradizionale del lavoro, del profitto e dell’organizzazione aziendale ed iniziare a pensare ad un nuovo sistema.”
Queste le parole di Simona Pitino, candidata a Sindaco di Modica che spiega come così come la Repubblica, anche ogni sua cellula istituzionale e ogni comunità civica al suo interno, devono effettivamente essere fondate sul lavoro.

Tramite l’innovazione delle imprese e dei servizi, la digitalizzazione, l’adeguata promozione potranno essere create nuove opportunità di lavoro e la città deve essere coerentemente ancorata alle sue vocazioni agroalimentari, artigianali, commerciali e turistiche (turismo culturale ed agro-ambientale) ed essere fortemente competitiva nei mercati internazionali ponendosi al centro del sistema euromediterraneo.

“Per ottenere questi risultati – spiega ancora Pitino – occorre utilizzare le migliori competenze e programmare anche a lungo termine, evitando di improvvisare uscendo da un’ottica miope e guardando al futuro con progetti volti a rendere la città competitiva in termini di qualità e di distintività.”

Per la candidata a Sindaco dei modicani è necessario inoltre passare da una dimensione parziale ad una dimensione totale dello sviluppo, intendendo per sviluppo parziale quello ad una dimensione che privilegia, di volta in volta, nelle diverse fasi storiche un solo settore: agricolo, industriale o infrastrutturale. L’approccio deve essere, invece, globale, integrato, partecipato dal basso e radicato nel territorio.

Le scelte per rendere competitivo il territorio sono senza dubbio quelle volte alla valorizzazione sistemica delle risorse non delocalizzabili che rappresentano la carta d’identità della città la quale dispone di una concentrazione di “tesori” (in termini di dotazioni storiche e naturali, dal patrimonio di beni culturali, archeologici e artistici a quelli ambientali e paesaggistici, a quelli prodotti da secolari tradizioni di arti e mestieri come nell’ambito dell’artigianato di qualità) che non ha uguali e che ha solo bisogno di essere preservata, valorizzata, posta al servizio di un modello coerente di sviluppo e di crescita sociale ed economica il cui successo è garantito dalla realtà delle cose. Occorre solo che il Comune se lo intesti con chiarezza di intenti, in un dialogo pubblico e costante con la città, e lo porti avanti con serietà e costanza, attraverso azioni coordinate e coerenti.

“Modica è una città fortunata ad avere questo patrimonio straordinario – conclude – merito sia della natura che dell’opera faticosa e geniale di precedenti generazioni di concittadini che l’hanno generosamente arricchita di tanto splendore. Sarebbe un delitto continuare a lasciare tanta ricchezza nell’incuria e nel degrado in cui si trova oggi. Da questo nuovo modello di crescita ecosostenibile, legato all’identità territoriale, nascerà nuova, qualificata e buona occupazione che richiederà sempre più le conoscenze e le competenze di cui dovremo seriamente dotare i nostri giovani.”