Sindaco Piccitto: “Ragusa? Grazie a me è migliorata. Ora è effervescente”

E mentre quasi non trattiene la commozione nel dire che non si ricandiderà, Piccitto spiega anche che fare il sindaco è stata “un’esperienza che mi ha messo alla prova come uomo, perché non immaginavo come sarebbe stato ricoprire questo ruolo”.

Ma come si è mosso da sindaco? Alle domande dei giornalisti de La Sicilia, risponde che si è mosso lungo due linee direttrici: “Spersonalizzare il ruolo del sindaco, allontanando il cliché del deus ex machina che muove tutto, e non saldare il progetto politico del M5s alla mia figura”. “Per questo ho deciso di non apparire troppo, come spesso mi è stato rimproverato, e di non essere sempre il protagonista assoluto ma fare in modo che il Comune fosse la casa di tutti”.

Un ruolo anche difficile, spiega. “Ho dovuto scegliere se ottenere i risultati per la città o curare in maniera privilegiata il mio successo. Credo di essermi sacrificato per l’efficenza amministrativa, pagando in termini anche umani, essendo io in realtà una persona molto estroversa”.

Federico Piccitto ha sottolineato di aver sentito la responsabilità di essere arrivato a Palazzo dell’Aquila spinto da un grandissimo consenso (circa il 70 % dei votanti), legato a doppio filo da alte aspettative da soddisfare. “Noi non dovevamo fare bene, ma molto bene. Siamo stati sotto la lente di ingrandimento delle opposizioni, particolarmente spigolose nel giudicare e controllare ogni nostra mossa, crepa o tentennamento”.

“Ci sarà tempo per tracciare un bilancio completo della mia amministrazione, posso solo dire che ho lavorato col massimo impegno in maniera onesta e disinteressata”, ha inoltre spiegato.

Poi Piccitto parla dell’indicazione che ha dato nei giorni scorsi quando ha indicato il suo attuale vicesindaco Massimo Iannucci in qualità di futuro candidato a sindaco anche se, va detto, su questa ipotesi l’on. Stefania Campo ha già “frenato”, nel senso che si dovrebbe giungere all’individuazione del candidato sindaco attraverso una votazione online.

Ma come spiega l’indicazione di Iannucci? Piccitto ha risposto così: “Un passaggio logico e razionale – ha detto – che punta a confermare il lavoro di una squadra che ha fatto molto bene, per garantirne continuità. Siamo stati una amministrazione portata ad esempio nazionale, in grado di tracciare una direzione e mettere in piedi un progetto credibile. Un’amministrazione premiata inoltre dal consenso dei cittadini che, anche alle ultime regionali, hanno confermato il M5s la prima realtà politica. Non avrebbe senso quindi un cambio di rotta, sulla base dei risultati ottenuti i ragusani vogliono che si continui in questa direzione e Massimo Iannucci rappresenta indubbiamente la locomotiva di un treno composto da tanti elementi, dagli assessori ai consiglieri agli attivisti. Il mio è quindi un discorso inclusivo che non mira a dividere ma certamente a salvare il Movimento cinque stelle ragusano dai cosiddetti ‘attacchi alla diligenza’ che una forza da un così grande consenso potrebbe invogliare a compiere”.

E sui consiglieri del Movimento 5 Stelle, alcuni dei quali si sono dimessi o sono andati via dal movimento, Piccitto al quotidiano La Sicilia risponde così: “Non sarò io a dire se ho fatto bene o male, rivendico tuttavia a nome di tutta la squadra alcuni obiettivi centrati, come il risanamento finanziario dell’ente e la ricucitura delle tante fratture nel tessuto cittadino e sociale. Vedo una Ragusa effervescente, con tanta voglia di fare anche dal punto di vista culturale. Da qui a maggio diverse le sfide da seguire, l’iter per la metropolitana di superficie per esempio, o l’avvio del nuovo servizio urbano di raccolta dei rifiuti che porterà il livello della differenziata agli standard europei. Una bella eredità per il prossimo sindaco”.

dichiarazioni tratte dall’articolo de La Sicilia in edicola oggi.
foto di Laura Moltisanti tratta dal quotidiano La Sicilia

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