SITUAZIONE SEMPRE PIU’ CRITICA PER I DIPENDENTI DEL CONSORZIO DI BONIFICA DI RAGUSA

Situazione estremamente pesante al consorzio di bonifica n. 8 di Ragusa. E’ il collettivo dei dipendenti a esprimere il proprio rammarico e la propria rabbia, in una nota, perché dal mese di dicembre 2015 il personale a tempo indeterminato non percepisce gli stipendi e vive una condizione che ha messo gli stessi e le proprie famiglie in grave disagio finanziario con la difficoltà, spesso, di non riuscire a fare fronte alle minime ed essenziali esigenze dei propri cari. “A questo – continua il documento  inviato tra gli altri al presidente della Regione e all’assessorato all’Agricoltura ma anche ai sindaci dell’area iblea – si aggiunga la grave situazione economico-finanziaria venutasi a creare a seguito delle sentenze della Corte di Appello di Catania che ha sancito il diritto alla trasformazione a tempo indeterminato dei rapporti di lavori dei lavoratori delle cosiddette garanzie occupazionali. La Regione Siciliana, assessorato Agricoltura, a seguito di detta trasformazione del rapporto di lavoro a tempo indeterminato decisa dal Giudice del Lavoro ritiene che detto personale debba fuoriuscire dal bacino delle garanzie occupazionali sia come elenchi che come carico della relativa spesa. Ed ancora l’assessorato, nonostante il riconoscimento giudiziale, fa ascendere le riassunzioni a far data dai primi contratti e quindi agli anni 1999/2000/2001, nega qualsiasi riconoscimento finanziario (contributo ex l. r. n. 49 / 1981) del costo di detto personale a tempo indeterminato lasciandone il carico solo ed esclusivamente al Consorzio e ciò senza che venga valutato il fatto che le assunzioni che hanno generato le sentenze del Giudice del Lavoro siano state attuate in ossequio a norme regionale di settore e a direttive regionali. Tale situazione è del tutto insostenibile ed ha dell’incredibile il rumoroso silenzio della Regione e della Politica in generale che in un momento di così grave crisi nazionale e regionale non ritiene di mobilitarsi in uno ai lavoratori in difesa dei livelli occupazionali, dei diritti sanciti anche dalle sentenze dei Giudici del lavoro e soprattutto in difesa dei servizi resi all’agricoltura dal consorzio e dall’insostenibile carico impositivo dei ruoli del consorzio al comparto agricolo. Sarebbe necessario in questa fase una maggiore consapevolezza delle tematiche che vivono i consorzi di bonifica siciliani abbandonati in una sorta di limbo, in attesa di una riforma annunciata e non ancora attuata e messi nella condizione di generare quotidianamente debiti su debiti per l’assoluta mancanza di una politica generale della bonifica siciliana e di interventi straordinari anche legislativi per fermare l’emorragia economico-finanziaria dei consorzi di bonifica e dei posti di lavoro degli addetti”. “Occorre eliminare – continua il documento – l’art. 47 della legge regionale n. 9 del 2015, il comma 11 – 1 quater che prevede il progressivo disimpegno finanziario 2015 /2020 del contributo regionale a sostegno degli emolumenti dei dipendenti dei consorzi. Occorre consentire al consorzio che per il costo delle giornate lavorative ai fini previdenziali conseguenti alla trasformazione del rapporto di lavoro a tempo indeterminato lo stesso continui a gravare sul finanziamento afferente le garanzie occupazionali. Questo collettivo, in pieno spirito di collaborazione e consapevole del momento che vive la politica regionale e le finanze della Regione Siciliana intende, con la presente, rivolgere un accorato appello alle autorità in indirizzo per una loro mobilitazione a rimuovere ogni ostacolo demagogico- burocratico che impedisce la normale gestione del Consorzio riconosciuto a tutti i livelli fra i migliori della Sicilia. A tal fine questo collettivo per un confronto costruttivo e finalizzato alla risoluzione delle problematiche prospettate ha organizzato per venerdì 6 maggio alle 11 sul piazzale della sede centrale del Consorzio, in via Della Costituzione a Ragusa, un incontro al quale sono state invitate a partecipare le rappresentanze istituzionali e sindacali a vario titolo interessate”.