Le cronache quasi giornalmente ci raccontano dei rischi e pericoli in cui incorrono i nuovi adolescenti sempre più iperconnessi. Una realtà che determina l’abuso di internet e delle tecnologie con conseguenze gravi per i ragazzi: dalla depressione, all’incapacità di provare piacere nella vita offline, obesità, disturbi organici, ritiro sociale. Si deve porre un argine a tutto questo. Lo sostiene il parlamentare nazionale Nino Minardo che a tal proposito ha presentato un progetto di legge per regolamentare il mondo dei social con delle norme a difesa e protezione degli adolescenti sempre più dipendenti da una nuova “sostanza stupefacente” ovvero l’irresistibile voglia di essere connessi sempre e ovunque. I giovanissimi usano gli strumenti tecnologici, anzi ne abusano, di giorno, il pomeriggio e persino la notte. Invece di dormire fanno vamping, come è ormai uso dire di chi è connesso anche durante il periodo notturno.
Lo si evince da numerosi studi nazionali e dalla ricerca/indagine del dott. Giuseppe Raffa, pedagogista vittoriese, responsabile dell’ambulatorio anti bullismi della Asp di Ragusa e referente per il Sud del Conacy, coordinamento nazionale cyberbullismo. Più i ragazzi stanno in rete, sottolinea Minardo, più aumentano i pericoli di fare brutti incontri (pedofilia online) o di imbattersi nelle challenge, nelle culture bound, nelle cosiddette sfide in rete pericolose, deleterie, terribili. L’intento del progetto di legge è quello della tutela degli adolescenti dai rischi e pericoli con la predisposizione di un Codice di autocondotta che i principali social devono adottare soprattutto nei confronti degli utenti più giovani. Il codice dovrà definire meccanismi atti a individuare l’età degli utenti e a selezionare la possibilità di accesso ai siti e alle app in maniera differenziata sulla base dell’età della persona connessa; rinforzare i sistemi e i filtri di sicurezza in merito ai possibili contenuti disponibili sul social; costituire e potenziare comitati per la sicurezza prevedendo come obbligatoria la figura del pedagogista all’interno degli stessi comitati; prevedere che i componenti del comitato, con adeguati tempi a disposizione, procedano alla rimozione dei contenuti non idonei per fasce d’età;
individuare un influencer oppure un testimonial per le loro campagne di sensibilizzazione rivolte ai giovani. Inoltre ogni piattaforma di social network, blog e microblogging è obbligata ad avviare periodicamente campagne di informazione, rivolte soprattutto ai giovanissimi, per indurli ad utilizzare correttamente, consapevolmente e responsabilmente le piattaforme online.