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Sorpresa Pnrr: 900 milioni di euro i fondi assegnati nel ragusano

Buone notizie dal Pnrr (Piano nazionale di resistenza e resilienza). L’aggiornamento datato 25 luglio 2024 e ripreso ieri dalla piattaforma openpolis, rivela che il totale dei fondi attesi nel territorio ragusano supera i 900 milioni di euro, distribuiti in 1.321 progetti approvati (1.312 comunali e 9 provinciali).
Dal 1° marzo 2023, data del precedente aggiornamento, sono stati aggiunti 626 milioni, mentre il numero dei progetti è più che raddoppiato. Nei 901.682.935,79 euro sono compresi più di 99 milioni di co-finanziamento. 

Posto che in provincia i residenti sono 317.793, la somma iblea pro-capite del Pnrr è di 2.524,9 euro. In Sicilia i fondi Pnrr pro-capite più alti sono in provincia di Enna: 5.156 €. Questo anche perché alcuni progetti ricadono nel territorio di più province. “In questo caso – avverte openpolis – , essendo impossibile una suddivisione puntuale, l’intervento viene conteggiato una o più volte in base al numero di territori coinvolti. Stesso discorso vale per l’importo attribuito.”

Complessivamente, nell’Isola sono attribuiti 18.773 progetti per quasi 18 miliardi di euro.

Scicli il territorio con il più alto budget a disposizione

Scicli è, con sorpresa, il territorio comunale con il più alto budget a disposizione: 453 milioni (per 112 progetti), seguito da Santa Croce Camerina con 438 milioni (49 progetti). 

A Ragusa assegnati complessivamente 389 progetti per 172,2 milioni, a Modica 253 progetti per 86,6 milioni, a Vittoria 195 progetti e 61,4 milioni, a Comiso 107 progetti per 43,6 milioni di euro.

Scorrendo i dettagli, emergono gli altri progetti sul territorio: a Ispica 95 progetti per 27,1 milioni, a Pozzallo 74 progetti per 22,4 mln, a Chiaramonte Gulfi 81 progetti per 18,1 mln, ad Acate 52 progetti per 12,8 mln, a Monterosso Almo 24 progetti per 9,7 mln, a Giarratana 33 progetti per 8,6 milioni.

Oltre il 60% dei progetti riguarda la cosiddetta “transizione ecologica”, l’11% circa “impresa e lavoro”. La voce con gli investimenti più bassi è “cultura e turismo” alla quale va poco più dell’1% dei fondi a disposizione.