“Raccontare Concetto Lo Bello sarebbe uno dei più bei viaggi nella storia del calcio italiano nella storia degli anni ’60 e ’70”. Federico Buffa arriva al teatro Cannata di Città della Notte con il suo spettacolo: “Le Olimpiadi del 1936”, che sarà in scena domani martedì 24 novembre alle 21 a Villasmundo, all’interno della stagione “Teatrale Turi Ferro”. Un testo scritto dal volto noto di Sky insieme con Emilio Russo, Paolo Frusca e Jvan Sica. Stagione Teatrale “Turi Ferro” 2015/2016 – Città della Notte, in collaborazione con il Teatro in Primo piano e l’Abc di Catania. E Buffa in arrivo in provincia di Siracusa non può che solleticare fantasie su quello che è lo sportivo tra i più importanti del territorio: l’arbitro e politico Concetto Lo Bello.
Ma partiamo dall’Olimpiade del ’36, tema di questo spettacolo. Sembra essere l’olimpiade dei falsi moralismi: due atleti non riconosciuti grandi neanche negli Stati Uniti sul gradino più alto del podio. Ma allora Germania e Usa – tolto il sistema scientifico tedesco di epurazione della razza – non erano così diversi allora?
“Molto meno di quanto possa sembrare. Gli Usa si barcamevano nel tentativo di riprendersi dalla Grande Depressione, con sommovimenti sociali forti in corso e una famiglia, quella di Jessie Owens, che come tantissimi afroamericani lascia il Sud per andare tra il Nord e le due coste. Se vogliono fare le vergini… beh gli Usa sono tutt’altro. Owens è tornato a casa senza ricevere nemmeno un telegramma di felicitazioni e ciò dimostra ancora come fossero lontanissimi dall’integrazione.
Si identifica nella definizione cantastorie del nuovo millennio o può apparire riduttivo?
“Un cantastorie? Decisamente eccessivo. Non mi sento tale ma mi definirei più un appassionato di sport che preferisce viaggiare nella memoria”.
Quando racconta le storie su Sky Sport appare in totale empatia con le stesse, quale di queste le è rimasta più a cuore?
“Senza dubbio quello di Arpad Weisz, l’allenatore di Bologna e Inter morto ad Auschwitz perché ebreo. È stata una delle prime ad aver raccontato”.
Solitamente racconta grandi eventi sportivi associati a grandi eventi storici, esistono però anche soggetti “di secondo piano” , che nel loro piccolo sono stati grandi. Un esempio: Concetto Lo Bello, grande arbitro, politico. Ricordato dai siracusani anche per aver creato quella che negli anni ’50 era riconosciuto il fiore all’occhiello dell’impiantistica sportiva siracusana: la Cittadella dello Sport oggi intitolata a suo nome. Potrebbe essere interessante raccontare questa storia?
“Ci penso spesso, è vero. Concetto Lo Bello sarebbe uno dei più bei viaggi nella storia del calcio italiano nella storia degli anni ’60 e ’70. Lui è perfetto, un personaggio unico, legato a un’altra epoca, una prossemica diversa dagli arbitri di adesso ma è vero, questa storia vorrei raccontarla”.