Stop ai tuffi! Ecco dove non potrai più fare il bagno quest’estate a Ragusa

Estate ragusana sotto stretta sorveglianza! Il Comune di Ragusa ha emanato due ordinanze che cambieranno le abitudini di residenti e turisti. Dal 1° maggio, scattano i divieti di balneazione in alcune zone costiere e dal 15 maggio al 31 ottobre saranno attive rigide misure anti-incendio. Le violazioni? Possono costarti fino a 50.000 euro!

Addio tuffi liberi: ecco dove non si potrà fare il bagno

Con l’ordinanza sindacale n.351 del 17 aprile 2025, l’amministrazione comunale ha messo nero su bianco i tratti di costa interdetti alla balneazione per motivi di salute pubblica e tutela ambientale.

Ecco le zone vietate:

  • Foce del fiume Ippari (175 metri): divieto per inquinamento.
  • Porto di Marina di Ragusa (630 metri): balneazione vietata per motivi di sicurezza.
  • Macchia Foresta del Fiume Irminio (2.300 metri): stop ai tuffi per proteggere l’ecosistema naturale.

Il divieto sarà valido dal 1° maggio al 31 ottobre 2025. Quindi, se stavi già programmando il primo bagno dell’anno, occhio a dove metti i piedi… e i costumi!

Estate bollente? Scatta il piano anti-roghi (e le sanzioni sono da brividi!)

Con l’ordinanza n.352, sempre del 17 aprile, il Comune punta dritto alla prevenzione degli incendi che ogni estate mettono in pericolo campagne, boschi e abitazioni. Le regole sono chiare, e le multe ancora di più!

Cosa è vietato dal 15 maggio al 31 ottobre 2025:

  • Accendere fuochi, usare fiamme libere o strumenti per taglio metalli.
  • Fumare o gettare mozziconi in zone boschive o incolte.
  • Bruciare stoppie, sterpaglie, residui di potature e giardinaggio.
  • Lasciare rifiuti o materiali infiammabili vicino a boschi o terreni abbandonati.

Cosa devono fare i proprietari di fondi agricoli o terreni:

  • Pulire regolarmente i terreni da erba secca, rovi e sterpaglie.
  • Tenere una fascia di 20 metri sgombra da materiali combustibili lungo le strade.
  • Creare una fascia di rispetto di 10 metri intorno a case e confini.

È consentita la combustione controllata solo in piccoli cumuli, nelle prime ore della giornata, e lontano da vegetazione, previa comunicazione al Distaccamento Forestale.

Multe da capogiro

Chi trasgredisce rischia grosso: da 25 a 500 euro per le violazioni ordinarie, ma se si provoca un incendio la sanzione arriva fino a 50.000 euro, più le pene penali previste dal Codice Penale.

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