“Nei giorni scorsi avevo detto chiaramente in sede di bilancio dei miei primi sei mesi di gestione commissariale che << i giovani possono e devono avere una formazione universitaria in provincia di Ragusa, ma un conto è la presenza universitaria, un altro le spese di mantenimento e di gestione per l’Università>>. Mi risulta strano che gli studenti non abbiano percepito sino in fondo il messaggio. E allora voglio essere più chiaro e lo faccio con provvedimenti alla mano, di concerto col comune di Ragusa, in modo da evitare possibili strumentalizzazioni, sugli enti disponibili per l’Università e quelli contrari. La Provincia e il Comune di Ragusa sono sulla stessa barca e faranno atti univoci sull’Università, come abbiamo cominciato a fare, chiedendo la convocazione dell’assemblea dei soci per il 6 dicembre con la riduzione del Cda da 8 a tre membri a costo zero e senza indennità, visto che nonostante l’impegno assunto davanti al Prefetto di Ragusa, il presidente del Cui non ha convocato l’assemblea dei soci per procedere a questa riduzione”.
Il commissario straordinario della Provincia Giovanni Scarso esce allo scoperto sulla questione Università perché la posizione della Provincia è chiara e netta. “Il tavolo istituzionale – dice Scarso – coordinato dal prefetto di Ragusa ha stabilito il 14 novembre scorso che per quanto concerne l’accordo transattivo questo era in capo alla mediazione del prefetto che avrebbe avviato un’interlocuzione col rettore Antonino Recca; inoltre, che nell’ambito della ‘spendign review’, il Cui avrebbe ridotto il Cda e il numero dei revisori dei conti e che per i lavoratori del Consorzio era stato deciso di avviare un tavolo tecnico per trovare la migliore soluzione di concerto con i sindacati. Su queste posizioni la Provincia non è arretrata di un millimetro”.
Poi Scarso aggiunge: “In assenza dei passi ufficiali del Consorzio sui tagli dei costi di funzionamento, di concerto col Comune di Ragusa, abbiamo proceduto attivando le necessarie azioni, così come sull’accordo transattivo con l’Università di Ragusa siamo disposti a firmarla domattina se si tengono conto alcuni principi come quello della rendicontazione ch’è non è un nostro capriccio ma un principio di contabilità dello Stato. La causa del negozio giuridico non è la compravendita di un servizio, ma la promozione del diritto allo studio ovvero lo sviluppo dell’Università presso la sede di Ragusa. Tanto premesso occorre comprendere che la meritoria attività di un Ente non economico come l’Università è contribuita con trasferimenti degli Enti pubblici, che tuttavia operano in funzione di un accordo–convenzione – transazione, ma non possono altresì prescindere della rendicontazione. Conseguentemente la rateizzazione deve contenere un piano dinamico che consente aggiornamenti automatici sull’ammontare complessivo ed una rimodulazione delle quote restanti. Poiché i movimenti nel corso dell’anno potrebbero essere diversi (le tasse universitarie per i primi 4 anni e la rendicontazione per i 4 anni contribuiti dal Consorzio e dagli Enti pubblici) la revisione del piano di ammortamento sarà operata una sola volta nell’anno, a Gennaio di ogni anno. Il piano di ammortamento dovrà comunque prevedere un periodo non inferiore a 15 anni perché i bilanci degli enti sono sempre più rigidi”.