Streppenosa, visita agli esterni della miniera ed alla cava d’asfalto. Gemellaggio fra Legambiente Scicli e WWF nord orientale

Sono aree del territorio ragusano che hanno fatto la storia mineraria della provincia iblea. Il gemellaggio fra i soci del circolo Kiafura Scicli di Legambiente e gli amici del WWF Sicilia nord orientale è stato sancito dalla visita naturalistica e storica delle vecchie miniere che sorgono nelle zone di Piano Ceci e Castelluccio in territorio fra Ragusa e Scicli. E’ qui che, sotto la sapiente guida dello storico Saro Distefano, la folta comitiva ha potuto conoscere la storia dell’attività estrattiva della “pietra pece” che a partire dal 1855 ha reso cosi particolare la storia economica e sociale del territorio ibleo. “E’ stato un racconto dettagliato e coinvolgente, quello dello storico Saro Distefano, commenta la presidente di Legambiente Scicli circolo Kiafura, Alessia Gambuzza – un’esperienza che ha arricchito lo splendido gemellaggio con gli amici del WWF Sicilia Nord Orientale”.

La zona mineraria è sita sulla sinistra del medio corso del Fiume Irminio, nel tratto di Monte Streppenosa, e interessa le contrade di Piano Ceci e Castelluccio.

Oltre alle miniere di asfalto, i cui resti sono ben visibili, è possibile ammirare un’esplosione della natura fra roccia e flora mediterranea.

In questa zona, in particolare a Castelluccio nella chiusa del Finocchito, è stato ritrovato anche uno dei più interessanti ripostigli di bronzi Siculi (circa Kg. 30), costituito da oggetti finiti, punte di lance e di frecce, asce, pugnali, coltelli, monili, che si possono ammirare nel museo archeologico di Ragusa e negli spazi espositivi del Convento della Croce che fa parte del Parco archeologico Kamarina-Cava Ispica.

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