Studente ragusano batte tutti ai Giochi della Chimica: ora sfiderà l’Italia intera a Firenze

Un trionfo di intelligenza, passione e dedizione. Luca Gurrieri, studente della classe quinta dell’indirizzo Chimica, Materiali e Biotecnologie dell’Istituto “Galileo Ferraris” di Ragusa, ha conquistato il primo posto nella fase regionale dei Giochi della Chimica 2025, accedendo alla prestigiosa fase nazionale che si terrà a Firenze dal 19 al 21 maggio.

La competizione, promossa a livello nazionale per individuare i giovani talenti della chimica, ha visto la partecipazione di studenti provenienti da tutta la Sicilia. In questo contesto altamente competitivo, Luca si è distinto per preparazione e brillantezza, affrontando con successo prove complesse e dimostrando una padronanza della disciplina che va ben oltre la preparazione scolastica.

A guidare la squadra del Ferraris il professor Fabio Fatuzzo, docente di Chimica che con passione e metodo ha supportato non solo Luca ma anche gli altri studenti in gara: Giorgio Farina, Matteo Dipasquale e Giovanni Parrino, tutti impegnati in un percorso di crescita e di approfondimento scientifico.

«Luca ha dimostrato qualità straordinarie – ha dichiarato il dirigente scolastico, prof. ing. Rosario Biazzo –. Il suo successo è il risultato di una combinazione vincente di talento, studio e passione. Lo incoraggiamo a proseguire su questa strada, certi che saprà affrontare anche la sfida nazionale con lo stesso entusiasmo e spirito di eccellenza».

La partecipazione alla fase nazionale rappresenta un’occasione unica per Luca, che avrà l’opportunità di confrontarsi con i migliori studenti d’Italia nella categoria Triennio (Categoria C), testando ancora una volta le sue competenze in un ambiente di altissimo livello scientifico.

Nel frattempo, tutta la comunità scolastica del Ferraris si stringe intorno a lui con orgoglio. Perché il successo di Luca è anche il simbolo di una scuola che investe sui giovani talenti, crede nella formazione scientifica e guarda al futuro con la convinzione che la conoscenza sia il vero motore del cambiamento.

E chissà che da Ragusa, grazie anche a esempi come questo, non possa partire la prossima generazione di scienziati italiani.

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