SU ALCUNI DEBITI VENUTI A SCADENZA IL 31 MAGGIO 2016 E RIMASTI IMPAGATI

 

Gentile Sindaco,

 

sento il dovere di parlarle in margine alla situazione debitoria del Comune di Modica. Sa bene che la città è gravata da una massa debitoria ai limiti dell’insolvenza (fallimento) e che L’Amministrazione ha contratto un cospicuo mutuo (ex D.L. 35/2013) per pagare parte delle imprese creditrici e porre in circolazione moneta in grado di spingere il sistema fuori della crisi. E’ stato apprestato anche un piano di rientro in cui si programmano i pagamenti e le relative scadenze. Un paio di tali parziali obbligazioni sono scadute il 31 maggio del corrente anno e non sono state, almeno nell’immediato e come vorrebbe la legge, soddisfatte. Anche per chiarezza verso i cittadini, le ricordo di che si tratta.

Il Comune ha ricevuto dalla Cassa depositi e prestiti la somma complessivamente richiesta, divisa in tre parti, tra cui una di 20.145.196,41 euro pervenuta il 31 maggio 2013, e una di 24.173.227,18 euro, incassata il 14 luglio 2014. L’importo di quest’ultima è stato decurtato di circa 14 milioni, che l’Amministrazione ha dovuto restituire alla Cassa Depositi e Prestiti per anòmalo utilizzo del denaro. In breve, per tali due tranche sono venute a scadenza due rate di pagamento: una di 1.090.124,2 e una di 489.404,54 euro, la cui somma, 1.579.537,74 euro, lei avrebbe dovuto pagare entro il 31 maggio scorso. Come al solito con la cosa pubblica, però, il debito resta inamovibile e chi verrà vedrà.

Mi domando e le domando: è così che amministra il Comune? Che senso ha, per lei, un piano di rientro? Secondo quali criteri sono stati stabiliti gli importi delle rate di pagamento e le relative scadenze? Un padre di famiglia guarda i flussi monetari che riesce a determinare col proprio lavoro, mette da parte i soldi e alla scadenza paga. Lei quali criteri ha seguito per scadenzare i pagamenti e mettere da parte le somme necessarie?

Le ricordo, ma solo en passant e cosciente di dirle solo le scadenze che ho sotto mano, non tutte insomma e nemmeno le più importanti, che sono già scaduti 182.000 euro per interessi da pagare verso la «Cassa depositi e prestiti» e che è rimasto impagato il debito verso l’Enel, che supera i 6 milioni di euro, se teniamo conto degli interessi maturati alla data odierna. Sul tema le presentai un’interrogazione nei primi di maggio.

Che intende fare per provvedere a tali pagamenti o, se preferisce, come intende procurarsi il denaro necessario? Non ritiene che questa situazione di stallo danneggi ulteriormente le casse comunali?

 

Non per gufarla, come direbbe il Presidente Renzi, ma sento il dovere di ricordarle che altri pagamenti stanno per scadere:

 

– il 30 giugno si dovranno pagare 800.000 euro verso il Comune di Scicli, per la transazione che si è vantata di aver portato a termine nel 2014;

– il 30 giugno si dovranno pagare 846.107,83 euro per mutui contratti verso la «Cassa depositi e prestiti», giusto avviso di pagamento del 12 maggio 2016, pervenuto al Comune di Modica il 31 maggio;

– il 30 giugno dovrà pagare 377.179,07 verso il Ministero dell’Economia e delle Finanze per mutui contratti a vario titolo. In tal senso l’avviso di pagamento pervenuto il 31 maggio 2016 da parte della «Cassa depositi e prestiti».

 

Anche per questi, sento il dovere di chiederle con quali fondi intende provvedere  considerato, tra l’altro, che ad oggi su una scopertura bancaria di quasi 21 milioni di euro ne risultato impegnati 20. In qualche maniera debbo confidarle che la compiango, poiché i problemi comunali che lei si trova a gestire non sono di poco conto, anche se, sempre lei, anziché alleggerirli, li ha aggravati e li aggrava coi mille rivoli di spese inutili che compie ad ogni pie’ sospinto.

 

L’interrogazione sia discussa al primo Consiglio utile.

 

                                                                             Ivana Castello

                                                                    Consigliere comunale