SUI LIBERI CONSORZI SI TENTA UNA MEDIAZIONE TRA LE POSIZIONI ESPRESSE NELLE MOZIONI

 La scelta sul libero Consorzio sarà discussa e definita martedì 10 giugno quando il civico consesso tornerà a riunirsi alle 19.00. Inizierà da domani un confronto tra i consiglieri per cercare di migliorare, ove possibile e sostenibile, la proposta illustrata dalla maggioranza in consiglio per bocca del consigliere Piero Covato.

Presenti 23 consiglieri, il presidente annuncia che domani alle 18,00 andrà a trovare in vice presidente dell’Anci Amenta, per un incontro con il comitato “No Aste giudiziarie” ed estende l’invito ai consiglieri intendono partecipare.

Il consigliere Giorgio Modica si dichiara indipendente ma continuerà ad appoggiare la maggioranza consiliare.

Il consigliere Vito D’Antona introduce l’argomento mozione sulla costituzione dei liberi consorzi e per quella che egli stesso ha presentato e propone ai consiglieri di rinviare l’argomento senza fini tatticistici, peraltro gli schieramenti sono consolidati. Solo una mozione che raccolga i due terzi dei voti può dare un indirizzo preciso. Sono quattro le mozioni presentate: una quella dell’amministrazione con la firma dei diciotto consiglieri di maggioranza che vuole il Consorzio del Val di Noto, l’altra quella che prevede di allacciare opportuni contatti con i comuni dell’ex provincia di Ragusa per verificare l’ipotesi di un libero consorzio di comuni che allarghi l’attuale formazione della ex provincia di Ragusa o parte di essa al fine di formare un consorzio con una maggiore vocazione turistica sottoscritta dai consiglieri Giovanni Scucces e Andrea Rizza; un’altra a firma dei consiglieri del PD Giovanni Spadaro e Carmelo Cerruto, che danno mandato all’amministrazione comunale che grazie al supporto di un gruppo di lavoro composto da personalità varie per la creazione di un Consorzio denominato Val di Noto o del Sud Est; in subordine alla presa d’atto della non disponibilità di alcuni comuni, dare mandato di riavviare gli opportuni contatti, con i comuni della ex provincia di Ragusa per verificare l’ipotesi di un libero consorzio di comuni che abbia come base il territorio della ex provincia di Ragusa aperto ai comuni limitrofi aderenti e infine quella sottoscritta da Vito D’Antona, Tato Cavallino, Ippolito Ruffino, Michele Colombo e Salvatore Gugliotta, che impegna la presidenza del consiglio comunale e la conferenza dei capigruppo al fine di avviare gli opportuni contatti per verificare l’ipotesi di un libero Consorzio di comuni a cominciare a quello che hanno ottenuto il riconoscimento Unesco che abbia come base il territorio della ex provincia di Ragusa aperto ai comuni limitrofi.

I sindaci dei comuni di Scicli e Pozzallo e Ispica in un convegno hanno dichiarato di non essere d’accordo a staccarsi dalla ex provincia di Ragusa e oggi il sindaco di Ragusa, Piccitto, tramite stampa, fa un’apertura nei confronti del comune di Modica e quindi con un azzeramento delle posizioni e quindi ritiene utile sedersi e riaprire il discorso atteso che la presenza del comune di Modica è importante. Questo nuovo dato comporta una riflessione e propone di rinviare la discussione.

Ci sono novità anche su un indirizzo di utilizzo dell’immobile dell’ex Tribunale di Modica che potrebbe essere riutilizzato e quindi anche qui si apre un altro interessante versante.

D’Antona invita i firmatari le mozioni a registrare i fatti nuovi e attraverso un percorso di verifica attraverso incontri con il sindaco di Ragusa e poi con tutti gli altri sindaci. Quindi si potrà giudicare con maggiori elementi di valutazione e decidere il da farsi.

Il consigliere Andrea Caruso dice che non si vuole fare una dimostrazione di forza; intende ascoltare ma ritiene che un intervento in zona Cesarini del sindaco di Ragusa non può fare rivedere la posizione sottoscritta dai consiglieri di maggioranza. Alla fine della discussione si può anche non votare e poi rinviare per future decisioni attendendo le verifiche. Quindi oggi è necessario confrontarsi nella ricerca di una sintesi.

Il consigliere Giovanni Scucces ritiene adeguato un rinvio ma valuta importante confrontarsi su questo tema magari senza votare sulle proposte e poi successivamente convocare un ulteriore consiglio comunale aperto esteso a più fasce sociali e quindi allargato in modo adeguato.

Il consigliere Tato Cavallino ritiene che nell’ultimo periodo, nonostante il sindaco e la maggioranza rimanessero sulle loro posizioni, si inizia a dialogare con i sindaci dell’ex provincia di Ragusa evitando in questo modo un isolamento.

Alla luce degli ultimi incontri e sulla scorta delle aperture fatte dal sindaco di Ragusa ci portano ad una discussione sul tema nell’auspicio di intraprendere un percorso comune.

Propone un consiglio comunale aperto invitando i sindaci dell’ex provincia di Ragusa con altri sindaci; da questo potrebbe nascere un dibattito che potrebbe apportare temi nuovi per valutare la situazione.

E dopo si porta una mozione in consiglio per votarla.

Il consigliere Carmelo Cerruto sintetizza la posizione del sindaco di Ragusa  resa stamani in una dichiarazione alla stampa nella quale vuole evitare ogni prevaricazione e la pretesa di una posizione egemone del comune di Ragusa sugli altri. Vuole capire perché i sindaci di Ragusa e Modica non si sono parlati su questo e vuole capire lo stato dell’arte sulla situazione attuale senza chiudere porta alcuna.

Il sindaco, Abbate, rileva che questa dichiarazione del sindaco di Ragusa dimostra come l’azione di Modica era concreta e seria per concretizzarsi. Oggi si è capito che c’è un fermento su questo. Ha la certezza che i consigli comunali di Scicli, Ispica e Pozzallo sono sicuri di voler fare un percorso diverso rispetto a quello sinora fatto. Confessa che gli è stato offerta la presidenza del consorzio ibleo propostagli da una delegazione sindaci dell’ex provincia di Ragusa. Ha detto di no perché crede in un altro progetto per il futuro della città. Ma il problema non è questo e sui fatti. Nella sanità c’è una prevaricazione sulla destinazione dei comparti, sui finanziamenti, sui posti letto che si concentrano tutti su Ragusa. Stessa cosa sul Tribunale di Ragusa dove si poteva fare un accordo. Accordo che il sindaco di Ragusa si è rimangiato.

Dietro di lui ci sono poteri politici forti e consolidati da cinquant’anni che condizionano l’azione politica di quella città. Modica rischia di perdere l’agenzia delle entrate e forse anche la compagnia dei carabinieri. La strategia che è stata presa sta cominciando a pagare. Saranno i cittadini modicani a decidere con un referendum. Comprende i travagli all’interno dei partiti e dei gruppi. Bisogna oggi iniziare un percorso che sappia accomunare il maggior numero di adesioni e poter poi aprire un dialogo con altri consigli comunali e tra i consiglieri.

Il progetto del Consorzio del Val di Noto è partito da Modica bisogna stimolare un dibattito in questo senso. Quindi nessun rinvio o perdita di tempo bisogna invece trovare una sintesi. Si chiede cosa sarebbe l’ex provincia di Ragusa senza il comprensorio di Modica che comprende i comuni di Ispica, Scicli e Pozzallo.

Ragusa non ha concesso niente per estendere i servizi nel territorio. Propone di dare mandato ad un gruppo di consiglieri di incontrare  esponenti di altri consiglieri comunali per verificare se può nascere qualcosa di diverso ovvero un libero Consorzio voluto dai cittadini e non calato dall’alto.

Il sindaco di Ragusa gli ha chiesto se c’era la possibilità di unire altri comuni della ex provincia di Siracusa e i comuni interessati, compulsati dal primo cittadino di Modica, non vogliono andare con Ragusa perché credono in un progetto diverso. Il Sindaco ritiene che il suo progetto è stato elaborato per il futuro di Modica.

Valuta che sarebbe importante verificare se si può arrivare ad un sintesi unica tra le diverse mozioni. Se c’è bisogno di riflettere per un giorno per costruire una posizione unica allora si può fare, diversamente in caso di posizioni ferme c’è il referendum che deciderà il futuro della città.

Il consigliere Carmelo Cerruto valuta necessario  un confronto con il sindaco di Ragusa; è utile che non ci siano indicazioni generiche ma esplicitare che cosa intende per apertura nei confronti del territorio di Modica. Annuncia il voto di astensione sulla scelta del rinvio della discussione o meno e far riflettere i consiglieri di maggioranza a consentire questo confronto tra i sindaci.

Il consigliere Giovanni Scucces è per il rinvio con una motivazione diversa rispetto a quello di D’Antona nel senso che dopo il rinvio va riconvocato un consiglio comunale aperto.

Il consigliere Tato Cavallino è d’accordo per il rinvio e prende atto di una riaquisizione del ruolo del consiglio e fare una conferenza dei capigruppo al fine di individuare una mozione unica.

Il consigliere Andrea Caruso è contrario al rinvio ma valuta positivamente l’atteggiamento dell’opposizione che si apre sulla discussione, anche se non sono disponibili a rinunciare alla proposta del Consorzio del Val di Noto che vede Modica come comune capofila. Si potrà fare una commissione che coadiuvi il sindaco per finalizzare questo obiettivo.

Viene posta ai voti la proposta di rinvio del consigliere Vito D’Antona che viene respinta con quindici voti, otto favorevoli e quattro astenuti.

Il consigliere Piero Covato chiede dieci minuti di sospensione per verificare come continuare i lavori d’aula

Il consigliere Giovanni Scucces chiede, invece, una discussione in aula sulle mozioni.

Viene data la sospensione e alla ripresa sono  ventidue i consiglieri presenti che si raccolgono in un minuto di silenzio in memoria di Rita Lorefice la bimba morta per una malattia rara.

Si entra nel merito dei lavori con il consigliere Piero Covato che da lettura, peraltro nota alla stampa, della mozione che sostiene il Consorzio del Val di Noto ( con i comuni di Avola, Noto, Pozzallo, Scicli, Ispica, Buscemi, Buccheri, Ferla , Canicattini Bagni, Palazzolo Acreide, Rosolini, Pachino e Portopalo).

Questo Consorzio nasce dalla necessità di creare un modello diverso che vede in Modica e Noto due assi paritari e su basi omogenee per territorio, arte e cultura. Si può creare un’offerta innovativa in tema di offerta delle turismo culturale. La logica non è quella di confermare l’esistente e dare vita ad un soggetto snello e attivo dal punto di vista amministrativo; questo consorzio può esprimere al meglio la mission culturale ed economica avendo a riferimento tutta l’area del Mediterraneo con i maggiori siti Unesco.

Dunque il Consorzio che si andrà a costituire avrà i limiti suggeriti dal basso e su scelta democratica e invitano il sindaco a porre in essere ogni azione idonea per concretizzare questo obiettivo.

Il consigliere Carmelo Cerruto lamenta il fatto che i capigruppo non sono stati convocati per decidere il da farsi. Così non c’è dialogo. Invita il presidente a stabilire il programma della serata. Non c’è alcuna mediazione e ci si ritrova con la lettura della mozione della maggioranza.

Il consigliere Tato Cavallino dichiara di essere basito in quanto aveva capito che le mozioni non si dovevano discutere e trovare una sintesi. Invece rispetto alle aperture del sindaco non c’è apertura con il resto del consiglio.

Il consigliere Vito D’Antona si dichiara convinto che stasera ci sarebbe stata una prova di forza, altro che discussione. Respinto il rinvio il consigliere Caruso ha ribadito che la discussione è su tutto tranne sulla scelta del Consorzio del Val di Noto. Nessun capogruppo è stato convocato per vedere il da farsi.

Ritiene che si andrà al voto e auspica un rinvio sulla scelta in quanto propone incontri di sindaci, di consiglieri per allargare il dibattito.  Ben vengano le decisioni democratiche ma ritiene che la scelta non va nella direzione degli interessi di cittadini modicani. Nel Consorzio del Val di Noto c’è una continuità, una tradizione. Sono passati ottanta anni e la città ha vissuto con difficoltà il suo ruolo secondario che ha determinato delle rinunce  alla perdita dei servizi importanti.

Valuta il modello Ragusa una costruzione naturale in cui ci sono comuni di rilievo che ne hanno scritto la storia, l’economia. Basti pensare alla produzione casearia e all’artigianato che vede un forte connubio tra Ragusa e Modica. Questi elementi, compreso l’agroalimentare di eccellenza, hanno unito il territorio.

La legge prevede tre  grandi aree metropolitane e le ex provincie e un bicchiere come il Consorzio del Val di Noto. Crede di continuare una tradizione innovandola e rafforzandola con i comuni alla pari e sviluppare il territorio dell’ex provincia di Ragusa. Gela ha fatto una scelta unanime aderendo all’area metropolitana di Catania e quindi non ha preteso di fare il comune capofila creando un Consorzio a se stante. Ha operato un scelta vocazionale. Il turismo non è l’elemento centrale: la provincia di Ragusa è la più agricola d’Italia. Togliendo Ibla dal turismo culturale cosa rimane? Questi sono elementi assenti nella mozione di maggioranza. Bisogna evitare una frantumazione della provincia di Ragusa. Quel piccolo distretto danneggerà Modica rispetto alle aree metropolitane. Se fallisce non immagina il Comune di Modica che va a sedersi con i comuni dell’ex provincia di Ragusa.  C’e il rischio di rimanere isolati.

Il Sindaco, Abbate, riferisce che la sospensione è servita per capire se ci poteva essere una condivisione sulla visione delle mozioni. Valuta che in qualche modo doveva aprirsi il dibattito e il modo è quello di far partire il confronto leggendo la mozione di maggioranza. Annuncia che si può aprire un confronto in tempi stretti, entro venerdì, per cercare di arrivare ad una soluzione di sintesi. Altrimenti si andrà avanti.

Si può varare una commissione fatta di consiglieri per lavorare su un testo e su un percorso che è sperabile possa essere condiviso da quanti intendessero partecipare.

Il consigliere Andrea Rizza non comprende lo scopo della commissione paritetica quando si è detto che bisogna solo rivisitare la mozione di maggioranza rimanendo fermo l’impianto esistente. Bisogna capire se la commissione può effettivamente incidere sul risultato.

Il consigliere Giovanni Spadaro valuta che c’è un’apertura della maggioranza e che quindi si potrà fare una mozione nuova da una commissione fatta da maggioranza e opposizione. Ritiene che in caso di non coesione dei comuni del comprensorio di Modica a voler entrate nel consorzio Val di Noto, allora c’è la necessità di allargare ai comuni della ex provincia di Ragusa.

Il consigliere Tato Cavallino ritiene importante l’apertura che c’è stata e quindi si potrà avviare un percorso che veda in campo i capigruppo e altri consiglieri per scrivere una mozione condivisa:il consiglio, insomma, si è riappropriato del proprio ruolo. Si dichiara d’accordo per condividere il percorso così come proposto dal sindaco.

Il consigliere Giovanni Scucces valuta che il sindaco dopo la sospensione ha dato un’interpretazione corretta e quindi il consiglio è posto nelle condizioni di decidere. Nessuno si è innamorato delle proprie posizioni e quindi una commissione dovrà darsi un tempo per arrivare ad una conclusione possibilmente comune.

Il consigliere Andrea Caruso rileva che chi condivide l’obiettivo del consorzio del Val di Noto può partecipare ai lavori della commissione che dovrà discutere il modo con cui raggiungere questo l’obiettivo.

Il Sindaco ribadisce che la maggioranza ha una mozione, questa viene aperta a quanti vogliono creare una mozione diversa che recepisca le idee di una parte dell’opposizione; non si può dialogare con l’intera opposizione perché ci sono visioni opposte rispetto alle nostre.

Si tratta solo di un raccordo tra i gruppi su un’idea e su un percorso condiviso. Tempo massimo martedì 10 giugno p.v. Se non c’è una soluzione condivisa, la maggioranza si vota la sua mozione. Si tratta di un rinvio tecnico. Se non ci sono le condizioni, si voterà a maggioranza.

Il consigliere Carmelo Cerruto riferisce che si apprende quali sono le condizioni. Propone di abbandonare le quattro mozioni e farne una sola che nasca da un gruppo in cui ci siano i firmatari delle mozioni sottoscritte.

Se le condizioni sono queste il gruppo del Pd partecipa ai lavori.

Il consigliere Michele Colombo denuncia il fatto che alle recriminazioni dell’opposizione risponde il sindaco e si dichiara d’accordo con la proposta del consigliere Cerruto. L’atteggiamento della maggioranza non gli appare di apertura.

Il consigliere Andrea Caruso rivendica una chiarezza nella discussione nel senso che non può sedersi con chi ha una posizione lontana e contrastante con quelle dalla maggioranza.

Il consigliere Giovanni Scucces registra una posizione non convergente tra amministrazione e maggioranza consiliare. Se le cose stanno così, nel senso che il Consorzio del Val di Noto non si tocca, vale la pena stasera votare le mozioni. Non si può sedere al tavolo per discutere su una proposta immutabile e con paletti stabiliti.

Il consigliere Tato Cavallino dichiara di ricredersi rispetto alle cose dette prima; l’intervento del collega  Caruso gli ha fatto riaprire gli occhi. Riteneva si fosse parlato non di maggioranza o opposizione ma di un ragionamento unico per trovare una sintesi. Dichiara la sua delusione.

Il consigliere Vito D’Antona riepiloga le posizioni dei firmatari delle mozioni. Quindi egli escluso da un confronto. Viste le condizioni stasera si potrà andare al voto sulle singole proposte di Consorzio.

Gli sembra strana questa apertura della maggioranza in consiglio, non l’ha mai fatta; la verità è che per passare la mozione la maggioranza ha bisogno di venti consiglieri (i due terzi dei voti favorevoli del consiglio) che non ci sono.

Il consigliere Luigi Giarratana ritiene che l’apporto di tutti i consiglieri può migliorare la mozione che non è della maggioranza ma di tutta la città.

Il consigliere Andrea Rizza registra una differenza dialettica all’interno della maggioranza. Vuole sapere l’esito dell’incontro di Vittoria dove Modica era presente.

Il sindaco riferisce che il suo vice sindaco, presente all’incontro,  ha confermato la linea della costituzione del Consorzio del Val di Noto. Il Sindaco ribadisce che rispetto a questo non c’è alternativa. Ribadisce che la maggioranza dà la possibilità di incontri bilaterali sino a martedì per migliorare la mozione proposta senza stravolgerne l’impianto. Non può confrontarsi con posizione opposte per visione e spirito come quella presentata dal consigliere Vito D’Antona. Registra che non c’è alcuna volontà dell’opposizione di collaborare con la maggioranza.

Il consigliere Carmelo Cerruto sottolinea che mentre il sindaco apre il consigliere Caruso chiude. Ribadisce a fare una nuova mozione a venti mani o in caso contrario invita il consiglio a votare la mozione firmata da due consiglieri del PD.

Il presidente mette ai voti la proposta del consigliere Vito D’Antona sulla possibilità di mettere ai voti le quattro mozioni.

La proposta viene respinta a maggioranza con quindici voti contrari, otto favorevoli e un astenuto.

Il consigliere Carmelo Cerruto chiede di annullare le quattro mozioni e ricominciare tutto dall’inizio con una discussione che tenti di portare ad una sintesi.

Terminato il dibattito il consiglio viene rinviato a martedì 10 giugno alle ore 19.00