Spiace che la maggioranza consiliare che sostiene la Giunta Abbate abbia espresso un pronunciamento negativo sulla richiesta della Cgil di dedicare una seduta aperta del Consiglio comunale sulla problematica delle due partecipate comunali, la Spm e la Multiservizi. Ne ha chiesto il confronto in Consiglio, perché gli interventi che nei prossimi mesi la Giunta Comunale dovrà operare sulle due partecipate potrebbero rivelarsi dolorosi per chi di essi ne sarà destinatario.
Perciò, tale scelta lascia perplessi, perché un diniego di tal genere sembrerebbe voler dire o meglio sembra testimoniare che la maggioranza consiliare, sulle problematiche su cui potrebbe trovarsi, nel confronto, in difficoltà, sceglie di non dare spazio al dialogo democratico con i cittadini e/o con le parti sociali.
Sembra una scelta di scarsa sicurezza politica. Sembra, ancora una volta, un atteggiamento di autosufficienza che lambisce il rischio dell’arroganza o di quel senso di onnipotenza tipico delle maggioranze in cui a “decidere” è uno solo.
Non appare “salutare “ sul piano democratico che le posizioni della maggioranza consiliare si appiattiscano su quelle della Giunta comunale, la quale ha dato prova, ancora una volta, della sua scarsa propensione alla costruzione dei processi decisionali, quando si tratta di problemi complessi o delicati, attraverso il coinvolgimento democratico del contesto, portatore dell’esigenza o della problematica da trattare.
Duole, inoltre, dover precisare che per ben due volte la Cgil ha sollecitato il Presidente del Consiglio a farsi artefice della convocazione di una seduta aperta del Consiglio comunale e che ad oggi nulla è stato promosso in questo senso.