I toni entusiastici con i quali il Sindaco annunciava lunedì l’approvazione del conto consuntivo 2013 denota ancora una volta come l’Amministrazione Comunale continua ad ignorare la delicatissima situazione finanziaria del Comune di Modica.
Inoltre, la risposta fornita oggi ai Sindacati in merito al ritardo nei pagamenti degli stipendi ai dipendenti della Spm e agli operatori ecologici dimostra come l’Amministrazione, nel campo della gestione finanziaria, viva alla giornata e senza una strada chiara da seguire, perché non è certo addebitabile ai Sindacati se non si è proceduto ad oggi all’approvazione del bilancio di previsione 2014 o se ci sono ritardi burocratici nella sostituzione del responsabile dell’ufficio ragioneria.
La verità è che gli errori, le scelte e i ritardi dell’Amministrazione cominciano a determinare conseguenze negative che vengono subite dai cittadini.
Il ritardo nell’adozione del regolamento sulla nuova tassa sui rifiuti, per esempio, ha costretto il Comune, in tutta fretta, a fare recapitare ai cittadini, solo a qualche giorno dalla prima scadenza, degli avvisi con acconti, per i quali erroneamente in molti casi non sono state calcolate le riduzioni e le deduzioni per pensionati e famiglie meno abbienti, costretti a rivolgersi faticosamente agli uffici.
Non va meglio nel recupero dell’evasione, se, per come risulta dalla contabilità, a maggio le entrate per tributi, Ici, Tarsu e acqua, non hanno superato il cinque per cento delle somme iscritte ormai da anni ed incrementate ulteriormente anche da parte della attuale maggioranza a novembre con l’ultimo bilancio di previsione.
Di fronte alla mancanza di liquidità per l’andamento negativo delle riscossioni dei tributi propri del Comune, oltre che per i ritardi nei trasferimenti di competenza di Stato e di Regione, invece di condurre ragionevolmente a limitare la spesa non obbligatoria, l’Amministrazione ha scelto la strada più semplice, ma anche la più costosa: aumentare la richiesta di anticipazione di cassa alla banca fino a diciassettemilioni di euro, utilizzandone quasi in modo permanente oltre undici milioni, circostanza tante volte condannata dalla Corte dei Conti, in quanto evidente sintomo di crisi finanziaria strutturale, ancora più preoccupante se si tiene conto della iniezione di liquidità di quaranta milioni di euro che il Comune di Modica ha ottenuto l’anno scorso come prestito dallo Stato, mentre si rimane ancora in attesa dell’esito da parte della Corte dei Conti sul Piano di Riequilibrio.
Continuiamo a reclamare, nell’interesse della nostra città, un cambio di rotta: una politica di rigore e di contenimento della spesa.