Tartufo, il tesoro nascosto siciliano. Arriva il regolamento

Finalmente, dopo anni d’attesa e dopo battaglie per sopperire a questa mancanza, anche la Sicilia avrà un regolamento per la raccolta, la coltivazione, il commercio e la tutela del consumo dei tartufi freschi o conservati, Inoltre, il regolamento tutela gli ecosistemi tartufigeni. Lo ha deciso il governo regionale.

Il tartufo siciliano è ancora una realtà in divenire ma negli ultimi tempi ha avuto una maggiore diffusione e apprezzati riconoscimenti da parte di un pubblico sempre maggiore.

Dallo scorzone estivo al nero pregiato, anche gli Iblei si prestano a questo tipo di raccolta. Tuttavia, non parliamo solo di prodotto spontaneo: con questo regolamento si vuole tutelare anche chi si imbarca nell’avventura della coltivazione (le cosiddette tartufaie), ancora non troppo diffuse in Sicilia ma che potrebbero diventare un importante sbocco nel campo dell’agricoltura.

Regolamentarne l’utilizzo e la commercializzazione potrebbe permette lo sviluppo di un mercato di settore, con importanti ricadute sul turismo e sull’economia del territorio.
Il tartufo potrebbe contribuire a creare nuovo benessere economico, data la sua abbondante presenza nel sottosuolo regionale e di conseguenza, un nuovo indotto per il settore agroalimentare.

L’iter amministrativo prosegue adesso con l’invio del regolamento al Consiglio di giustizia amministrativa per la verifica della regolarità e la successiva adozione con decreto presidenziale.

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