La vittima, un marocchino di 36 anni, era rimasta per lungo tempo tra la vita e la morte. Al culmine di una lite al Villaggio azzurro di Vittoria, era stata colpita da un proiettile esploso da Salvatore Scafidi che poi era fuggito. Scafidi, 44 anni con precedenti di polizia per reati conto il patrimonio e in materia di stupefacenti è stato condannato in primo grado e con rito abbreviato a 10 anni e 8 mesi di reclusione. Dovrà pagare anche le spese legali e di mantenimento in carcere. Rispondeva davanti al Gup del Tribunale di Ragusa, di tentato omicidio, porto abusivo d’arma e ricettazione.
Il giudice ha riconosciuto una provvisionale di 20.000 euro alla vittima mentre il risarcimento del danno è da liquidarsi in separata sede e ha condannato Scafidi anche all’interdizione perpetua dai pubblici uffici, e legale durante l’esecuzione della pena. La condanna ricalca la richiesta del pubblico ministero. I fatti si erano verificati il 7 marzo dello scorso anno a seguito di una violenta lite con il suo vicino di casa, un 36enne di origine marocchina. Gli aveva sparato ad un fianco, ferendolo gravemente poi era fuggito. Sul posto intervenne la Polizia che fece i rilievi e, con il coordinamento della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ragusa, vennero acquisite dichiarazioni testimoniali e immagini dei sistemi di videosorveglianza privati ubicati proprio presso il complesso dove vivevano sia la vittima, sia Scafidi. Il giorno successivo, l’8 marzo, Scafidi, che era stato già identificato dalla Polizia, si era consegnato al Commissariato di Vittoria, accompagnato dal suo legale. Altre tre persone sono risultate coinvolte nei fatti e sono state rinviate a giudizio per il reato di favoreggiamento avendo favorito e coperto l’allontanamento di Scafidi.