TERRITORIO: NOMINATO COMMISSARIO PER ACATE

“Territorio”  è sorto come casa di persone libere e coraggiose, senza preconcetti, che per questo accettano il confronto con chiunque, senza steccati, alla ricerca di una condivisione di soluzioni politiche da opporre ai problemi della nostra terra. Territorio non può quindi essere dominio di alcuno, bensì sede di maggioranze che si formino nel rispetto dei principi fondanti e quale sintesi condivisa della ricchezza rappresentata dalla varietà di idee. E’ quindi evidente che, in “Territorio”, nessuno ha il diritto di porre veti personali a nuove richieste di adesione; principio irrinunciabile, perchè fondante e largamente condiviso, è infatti l’inesistenza di divieti di ingresso a chi chiede di entrare in un luogo libero, la cui porta dovrà restare sempre aperta tanto per entrare quanto per uscire. Assolutamente non condivisibile, oltre che sconosciuta alle regole statutarie, appare quindi la decisione di autosospendersi assunta dal gruppo di Acate quale reazione all’ingresso di nuove forze; in applicazione dei principi che sembra siano stati dimenticati, esse avrebbero dovuto invece rappresentare occasione di nuovo dibattito e di nuovi stimoli, prima ancora che di soddisfazione per l’accrescimento del livello numerico e di legittimazione elettorale di una già importante rappresentanza. Al fine di chiarire i reali motivi di quella che rischia di risolversi in una mancata condivisione dei principii fondanti e dell’essenza stessa del movimento, il presidente ed il segretario provinciale di Territorio, di concerto con il segretario regionale Nello Dipasquale, seppur a malincuore, hanno quindi deciso di commissariare la sede comunale di Acate, dando specifico mandato al dott. Raffaele Schembari, componente del direttivo centrale, di verificare innanzitutto la possibilità che le pretese sfociate nell’autosospensione possano rientrare o essere ricondotte entro i limiti delle regole e dei principii di “Territorio”, ovvero di certificare in breve tempo l’impossibilità di proseguire un rapporto di condivisione di quelle stesse regole e principii, che non possono avere interpretazioni localistiche e di contrasto