Uno dei personaggi più caratteristici delle storie de “Il commissario Montalbano”, Agatino Catarella, interpretato nella fiction tv dall’attore ragusano Angelo Russo, è divenuto oggetto di uno studio per una tesi di laurea. E’ accaduto qualche giorno fa ad Enna dove la giornalista ragusana Teresa Guarnuccio, si è laureata in scienze della comunicazione. La sua tesi è stata dedicata all’attore ragusano e contemporaneamente al personaggio inventato da Camillieri ma caratterizzato in video proprio dalla particolarissima interpretazione, quasi da macchietta, che ne ha fatto Russo. Non a caso il titolo della tesi è “Angelo Russo, l’uomo – Agatino Catarella, la maschera”. Relatore il prof. Michelangelo Dotta, la Guarnuccio ha dapprima redatto una parte dedicata all’uomo, con una serie di informazioni sull’infanzia, sulla famiglia, sull’esperienza romana, sull’incontro importantissimo, un incontro chiave, avuto anni fa tra Angelo Russo e Franco Franchi, fino ad arrivare alla svolta con Montalbano. La seconda parte è stata tutta puntata su Agatino Catarella, la maschera, parlando delle caratteristiche del personaggio scritto da Camilleri, della sua sicilianità, della particolarissima lingua, della “macchietta” trasformata da Russo nella fiction, fino ad arrivare al Catarella comico ma nel frattempo “vittima di Montalbano”.
“In quei pomeriggi, attorno a quel tavolo di casa Russo, quando lo intervistavo per la tesi – spiega la Guarnuccio – eravamo in tre: io, Angelo e Agatino Catarella. Dalle nostre discussioni, veniva fuori tutta la nostra sicilianità, l’appartenenza ad una terra ingrata e amara, l‘attaccamento alle radici, al dialetto, ai modi di fare e anche alla rassegnazione tipica dei siciliani. Nonostante tutto il legame con la nostra terra è viscerale come il cordone ombelicale tra madre e figlio, che non si recide mai. Anche io come loro, mi porto dentro il mare d’Africa, il sole e il calore, i colori e i profumi della nostra isola”. Passaggi importanti che hanno alla fine caratterizzato anche la vita professionale dello stesso Russo. “L’incontro con Catarella per Angelo ha qualcosa di miracoloso, si riconosce in lui, respira come lui – spiega ancora la Guarnuccio – Il copione, le battute, se all’inizio erano una difficoltà adesso sono quanto di più spontaneo ci possa essere, non c’è bisogno che le impari a memoria, sa già quello che farà Catarella, cosa dirà e in che modo si muoverà. Ad Angelo questo ruolo non va stretto non ha paura di rimanere imbrigliato in questo personaggio, lo ha interiorizzato completamente, gli si è affezionato, un po’ come tutti noi. Catarella piace alla gente, la gente lo ama per quello che è, e nell’immaginario di chi legge i romanzi di Camilleri, oramai Catarella ha il volto di Angelo Russo. Angelo adesso è un attore di successo, tutti lo vogliono, tutti lo cercano, fa la spola tra Ragusa e Roma, frequenta la Compagnia di Nicola Pistoia che gli ha affidato alcuni ruoli teatrali e la possibilità di conoscere registi e partecipare ad alcuni film sia per il cinema che per la tv”. Un inedito particolare lo rivela la tesi di laurea. La notorietà del personaggio si è trasferita anche nella vita reale all’interno della sua famiglia. Ma moglie di Angelo Russo è ormai per tutti la “signora Catarella”.