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Tigre scappa dal circo a Pozzallo e divora un pony. Hanno ancora senso gli spettacoli con gli animali esotici?
09 Apr 2022 16:09
La vicenda che ha visto come protagonista una tigre scappata dal circo Sandra Orfei di Pozzallo, ci può aiutare a far riflettere su quanto siano opportuni, ancora oggi, le attività circensi con l’ausilio di animali esotici. Nobile arte, quella del circo, che si tramanda di generazione in generazione, e nulla abbiamo contro questa forma di spettacolo. Tuttavia, da molti anni, si è creato un movimento d’opinione che rifiuta l’utilizzo di animali esotici nel circo e molti fanno notare come i più grandi spettacoli, ad esempio quelli del cirque du soleil, siano totalmente privi di animali e si basa solo sui numeri effettuati dall’uomo.
In effetti, ci sembra che ormai l’uso degli animali esotici nel circo, oltre a poter essere potenzialmente pericoloso visto quanto successo a Pozzallo (ricordiamo, infatti, che la tigre ha anche sbranato un pony, che faceva parte sempre degli animali della compagnia circense), sia veramente ormai superato e del tutto inutile.
Ma qual è la normativa attualmente vigente in Italia? In circa 50 Paesi, ormai, gli spettacoli circensi con gli animali esotici sono vietati. E in Italia? La legge, annunciata più volte, non è ancora entrata in vigore. Sull’onda di una crescente indignazione delle sorti degli animali all’interno dei circhi, il parlamento aveva approvato la Legge del 22 novembre 2017. n. 175, rubricata come “Disposizioni in materia di spettacolo e deleghe al Governo per il riordino della materia”. Tra i vari obiettivi il graduale superamento dell’utilizzo degli animali nelle attività circensi. Ed sulla parola “graduale” che si gioca tutta la faccenda. Che cosa intende con questa parola? Quanto tempo deve durare il “graduale” abbandono dell’uso degli animali da circo?
Anche le amministrazioni comunali, spesso, hanno emesso ordinanze contro il circo con animali, vietanto gli espttacoli. Tuttavia non basta perchè in assenza di una normativa nazionale i regolamenti e le ordinanze comunali sono impugnate presso il Tar, il più delle volte ottenendo un risultato favorevole e dunque il lasciapassare.
L’unica attività concreta che si riesce a compiere, è quella di controllo almeno di alcuni criteri di “benessere” degli animali. Interessando l’Asp, è possibile verificare se le gabbie sono adeguate all’animale, se può avere un rifugio nel caso fosse infastidito dalla gente, se ha un’area dove poter sgambettare, se la temperatura è costante. Si tratta, certamente, di un palliativo, ma al momento è il solo e unico modo per poter garantire, almeno in linea teorica, un minimo di benessere a questi animali che vengono catapultati in un habitat che certamente non è il loro in natura.
La domanda, dunque, resta la seguente: ha ancora senso nel 2020 il circo con gli animali esotici?
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