Totò Cuffaro e l’ingresso nella DC di sei consiglieri comunali. È caos a Vittoria

Totò Cuffaro a Vittoria per sostenere le new entry della DC. L’ex presidente della Regione tiene a battesimo i sei consiglieri comunali che hanno deciso l’ingresso nella Dc e cerca di placare gli animi e di arginare le violente polemiche di questi giorni. Assente – pare per altri impegni – il deputato regionale Ignazio Abbate. Un’assenza pesante la sua. Nel versante occidentale della provincia il gruppo dei sei consiglieri nasce sotto l’egida di un rapporto diretto con Totò Cuffaro: incontri che si sono succeduti nelle ultime settimane, persino un incontro privato nella villa di campagna dell’ex presidente della Regione.Cuffaro ha ribadito la lealtà dei sei consiglieri comunali: resteranno in maggioranza e soprattutto non hanno mai messo in discussione la volontà di sostenere la giunta in carica, all’interno della quale sono stati eletti come rappresentanti delle liste civiche. Lo stesso Cuffaro ha telefonato ad Aiello per informarlo di quanto stava accadendo e per rassicurarlo sulla lealtà dei sei consiglieri e per cercare di arginare la levata di scudi di questi giorni e la posizione di chi ha rimarcato l’incongruenza della scelta operata da chi ha aderito a un partito di centrodestra, parte integrante del governo regionale guidato da Renato Schifani.

Al suo fianco ci sono gli amministratori regionali, la segretaria provinciale Anna Maria Aiello, il sindaco di Acate Gianfranco Fidone. È lui il candidato ufficiale della DC alla carica di presidente della provincia e il voto formazione politica di Cuffaro.I sei consiglieri comunali neo-DC ci sono tutti. La presidente Concetta Fiore e l’ormai ex assessore Cesare Campailla sono al tavolo della presidenza.

Campailla ha raccontato le recenti vicende che lo hanno riguardato con il diktat di Aiello che gli ha chiesto di non aderire alla DC. In caso contrario gli avrebbe revocato le deleghe. Campailla ha rifiutato e la sua esperienza politico/amministrativa si chiude qui. Campailla ha ribadito la sua linea e la sua scelta e ha respinto le accuse che gli sono state rivolte in questi giorni, anche per i numerosi cambiamenti operato nei tre anni e mezzo di consiliatura. “All’attacco della politica vo0lgare dobbiamo rispondere con un sorriso – ha detto – non ho accettato quanto Aiello mi ha chiesto. Io esco dalla giunta, ma non esco dalla DC. A anche ribadito la fedeltà alla maggioranza che sostiene Aiello. “Quando arriveranno in consiglio atti importanti li voteremo – ha detto – non saremo noi a mandare a causa questo sindaco. Noi siamo per il territorio e soprattutto non sputiamo nel piatto dove abbiamo mangiato”. Anche Concetta Fiore ha ribadito la bontà delle scelte compiute e ha rassicurato il sindaco in carica. “Mi è dispiaciuta la reazione dei miei concittadini, il livore e la rabbia. Abbiamo fatto questa scelta proprio e solo per sostenere questa città. La giunta non può stare dietro alle posizioni di un solo partito”. Anche Fiore ha ribadito la lealtà alla maggioranza di governo. “La maggioranza in consiglio l’avrai sempre. Non saremo noi coloro che manderanno a casa Aiello. Noi siamo persone perbene”.

Altri temi, quelli della politica regionale, dove la Dc vuole crescere e imporsi con un ruolo determinante accanto agli alleati di governo. Ha parlato delle prossime elezioni nelle ex province e della necessità di trovare accordi. Ha parlato dei difficili accordi di Agrigento e Trapani, ribadendo che la Dc ha chiesto di poter esprimere un presidente a Ragusa. I temi della politica provinciale hanno fatto da sfondo a tutta la vicenda vittoriese, con una sottile ma solida linea di continuità perché ora la Dc è più forte. A Vittoria non era presente l’onorevole Ignazio Abbate. Molti si chiedono il perché. Assenza motivata o scaramucce tra leader di un partito in crescita ? L’”Operazione Vittoria” non è passata dalle mani dell’ex sindaco di Modica, ma è stata gestita dai consiglieri vittoriesi direttamente con l’ex presidente Cuffaro. Aiello sapeva, tutti lo hanno informato. Eppure le sue reazioni sono state forti e sono costate la carica di assessore a Cesare Campailla.La conferenza di Cuffaro non ha detto molto, perché molto in questi giorni era già stato detto e non ha portato elementi di novità. Ha lasciato aperti molti interrogativi ma ha soprattutto lanciato un sasso nelle acque stagnanti della politica vittoriese.

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