TRA BERSANI E RENZI …

Domenica si tornerà ai seggi delle primarie per il ballottaggio tra Bersani e Renzi e adesso la competizione si fa dura, sono personalmente coinvolto in quanto votante già al primo turno e deciso a tornare a votare domenica.

Consapevole di non essere un opinion leader, spero che nessuno pensi che mi sia montato la testa e che abbia deciso di fare endorsement (come si usa dire tra coloro che parlano bene), voglio solo esplicitare il ragionamento che mi ha guidato nella scelta in questo bellissimo appuntamento democratico che sono state e sono le primarie.

Intanto voglio sottolineare il valore di grande partecipazione democratica e popolare nel rimettere nelle mani di chiunque sottoscriva la “carta di intenti” la scelta della persona da proporre all’elettorato quale candidato alla Presidenza del Consiglio per il Centrosinistra.

Ora passiamo agli argomenti della scelta:

1)      Ho trovato francamente improprio l’argomento principale utilizzato da Renzi in questa competizione: quello di “rottamare” la vecchia dirigenza del PD. Sia chiaro, la “foresta pietrificata” della dirigenza del PD tutta tesa all’autoconservazione risulta abbastanza indigesta anche a me, ma le primarie servono a scegliere il futuro Presidente del Consiglio, non il segretario del PD che c’entra l’argomento della “rottamazione”? Se Renzi fra 6 mesi si candida alla segreteria del PD con il programma di rinnovare profondamente la classe dirigente troverà sicuramente tantissimi sostenitori e non escludo che tra essi non ci possa essere anch’io, ma domenica dovremo scegliere la persona più idonea a reggere le sorti della Nazione, non del partito!

2)      Renzi, si è visto anche ieri sera nel faccia a faccia televisivo è stato abbastanza ingeneroso con Bersani imputandogli di fatto tutti gli errori dei governi del centrosinistra, quasi dovesse il solo Bersani rispondere di tutti gli errori fatti (l’omessa legge sul conflitto di interessi, la defenestrazione di Prodi la prima e la seconda volta, la riforma scolastica di Berlinguer etc. etc.), anche se Bersani guida il partito da soli 2 anni … Ma anche Renzi, che pure non ha mai governato e non si ritiene “complice” degli errori del centrosinistra, almeno ai miei occhi qualche peccatuccio da farsi perdonare ce l’ha: a) L’anno scorso, mentre Marchione esercitava spietatamente il ricatto occupazionale sugli operai di Pomigliano obbligandoli a piegarsi con il referendum ai propri desiderata, Renzi si proclamava fan di Marchionne “senza se e senza ma” (salvo adesso dichiararsi “deluso”)  … b) Alla Leopolda quando ha lanciato il suo movimento politico l’intervento “economico” è stato assegnato a Luigi Zingales che ha detto delle cose molto condivisibili sulla “meritocrazia che non c’è”, ma che per il resto negli USA ha tifato Romney e che sembra che non abbia votato alle primarie perché si è rifiutato di sottoscrivere la carta di intenti del Centrosinistra (apprezzabilissima dimostrazione di onestà intellettuale ma che getta un’ombra sulle scelte culturali di Renzi)… c) Non più tardi di 2 mesi fa (prima di entrare nel vivo della campagna per le primarie) Pietro Ichino (che ha aiutato Renzi a stilare il programma) ha dichiarato che se Monti si fosse dichiarato disponibile a guidare il governo dopo le elezioni Renzi si sarebbe fatto da parte, praticamente Renzi era un sostenitore del Monti bis (salvo ora dichiarare che si deve andare oltre Monti) …  

Siccome dalle colonne di questo giornale ho più volte espresso critiche aspre sia nei confronti di Marchionne che di Monti dovrebbe risultare chiaro come queste manifestazioni politiche di Renzi mi abbiano influenzato nella scelta…

3)      Come i nostri lettori sanno la cosa principale che imputo a Monti è che “ruggisce con i lavoratori e i pensionati e miagola con i farmacisti e i notai” … ebbene non volendo ne scusare ne nascondere le eventuali colpe collettive che Bersani ha in quanto esponente di una classe dirigente che ha commesso gravi errori, non si può negare che sia stato l’unico ministro della Repubblica che con le liberalizzazioni, a costo zero per l’erario (!), ha prodotto tante norme che hanno inciso positivamente nella vita (e nella tasca) dei cittadini non esitando a entrare in rotta di collisione con tutti i poteri forti d’Italia: Banche (portabilità dei mutui – cancellazione automatica delle ipoteche), Aziende di telefonia (abolizione della commissione di ricarica), Farmacisti (parafarmacie), Assicurazioni (Classe di merito per i neo-patentati etc.), Professionisti (abolizione delle “tariffe minime”), per non parlare dei tassisti e delle norme antievasione che prevedevano l’obbligo di pagamento con carte di credito dei compensi ai professionisti.

La vicenda delle primarie inoltre conferma quanto Bersani sia una persona di grande equilibrio e buon senso accettando la competizione (lo statuto lo metteva al riparo dalla necessità di mettersi in gioco).

Nonostante queste considerazioni penso che entrambi i contendenti rappresentano realmente due mondi complementari che costituiscono la grande ricchezza di un partito di governo quale vuole essere il PD e il loro stare insieme coniugherà la capacità di governo con l’aspirazione all’innovazione e al ricambio generazionale.

E pur riconoscendo a Renzi una grande capacità di “bucare il teleschermo” e una maggiore scioltezza comunicativa sono di quelli che ancora riserva una grande importanza alla sostanza e quindi: avanti Bersani!