In esito ad indagini dirette dal sostituto procuratore Gaetano Scollo e coordinate dal procuratore Francesco Puleio, la Procura della Repubblica di Modica ha emesso tre citazioni a Giudizio.
La Prima riguarda G.A., nata a Modica (RG) nel 1970, accusata di esercizio abusivo della professione imputata del reato di cui all’art. 348 c.p. perché, quale farmacista in possesso della relativa laurea e del master di II° livello in Nutrizione e Dietetica, esercitava abusivamente l’attività medica di dietologa, nonostante fosse priva di idoneo titolo abilitativo, atteso che la prescrizione e l’elaborazione di diete (assunzione o astensione regolata di certi cibi a scopo terapeutico o di dimagrimento) è prerogativa assoluta di un medico laureato in Medicina e Chirurgia munito di apposita specializzazione in Scienza dell’Alimentazione e Dietologi
La seconda citazione riguarda F.C., nata a Petralia Sottana (PA) nel 1976, ma residente a Modica imputata del reato di omissione di referto, di cui all’art. 365 c.p. perché, nella qualità di medico rianimatore dell’Unità di Emergenza Sanitaria “118” dell’Ospedale Maggiore di Modica, avendo – nell’esercizio della sua professione sanitaria – ricevuto richiesta di intervento urgente (codice rosso) presso l’abitazione sita a Frigintini in Via Gianforma n. 172/B, dove era stata segnalata una sospetta overdose in atto, dopo avere prestato la propria assistenza a C.I. – deceduta per “grave insufficienza cardiorespiratoria da overdose da metadone, eroina tagliata con destrometorfano e bromazepam” -, limitandosi a redigere la scheda di intervento, dalla quale risultava che il decesso era stato constatato alle ore 12.10 per “arresto cardio circolatorio”, dopo avere eseguito “MCE e ventilazione in O2 Adrenalina 1+1+1 Narcan 1 fl” (farmaco, quest’ultimo, specifico per i casi di overdose), ometteva di informare tempestivamente l’Autorità di cui all’art. 361 c.p. (Autorità Giudiziaria o altra Autorità che abbia obbligo di riferirne alla prima) circa la sussistenza di un caso che presentava i caratteri di delitti (di cui agli artt. 586 c.p. e 73 D.P.R. 309/90) per i quali si doveva procedere d’ufficio.
La terza citazioine riguarda C.A., nata a Modica (RG) nel 1970, accusata di esercizio abusivo della professione imputata del reato di cui all’art. 348 c.p. perché, quale farmacista in possesso della relativa laurea e del master di II° livello in Nutrizione e Dietetica, esercitava abusivamente l’attività medica di dietologa, nonostante fosse priva di idoneo titolo abilitativo, atteso che la prescrizione e l’elaborazione di diete (assunzione o astensione regolata di certi cibi a scopo terapeutico o di dimagrimento) è prerogativa assoluta di un medico laureato in Medicina e Chirurgia munito di apposita specializzazione in Scienza dell’Alimentazione e Dietologia.