TRIBUNALE DI MODICA REPLICA DI BUSCEMA

Prendiamo atto con rammarico che il deputato nazionale Nino Minardo non condivide l’impostazione che alla battaglia per la salvezza del Tribunale di Modica hanno dato l’Amministrazione e il Consiglio comunale di Modica, insieme all’Ordine forense e ai Comitati cittadini, con il sostegno aperto della Regione siciliana,  e ha ritenuto autonomamente di considerare “non possibile e non percorribile” la proposta che tutti insieme abbiamo portato all’attenzione del Sottosegretario alla Giustizia prof. Salvatore Mazzamuto, presente sabato scorso a Modica in rappresentanza del Governo nazionale. 

Con altrettanto rammarico apprendiamo che Minardo ha preferito sottoporre allo stesso Mazzamuto una diversa ipotesi, accontentandosi di ripiegare su una soluzione che noi abbiamo considerato e consideriamo accettabile solo in seconda battuta, cioè solo dopo aver fatto ogni tentativo e ogni sforzo possibile per perorare la fattibilità di un progetto validissimo sotto il profilo tecnico ed economico, peraltro perfettamente coerente con le linee guida della legge delega sul riordino degli uffici giudiziari. 

Contrariamente a quel che Minardo sostiene, il prof. Mazzamuto ci ha detto chiaramente che, pur tenendo presente l’insufficienza dei parametri del nostro Tribunale, ci sono ancora i margini perché le Commissioni che dovranno riunirsi valutino la nostra proposta e a tale scopo ci ha invitato a impegnare i Consigli comunali del comprensorio a esprimersi chiaramente per l’ampliamento della circoscrizione. 

La disponibilità della struttura del nostro Tribunale, insieme alle altre che il Comune può mettere a disposizione per creare quella “Cittadella della Giustizia” di cui si è detto, è stata chiaramente indicata come una condizione estremamente favorevole a supporto di questa ipotesi.

Noi pensiamo che sia questa la direzione giusta, e continueremo coerentemente a darci da fare per questo obiettivo, forti della convinzione che la nostra non sia una battaglia per il campanile ma una battaglia per raggiungere effettivamente quegli obiettivi di risparmio e di efficienza del sistema giudiziario perseguiti dalla riforma, attraverso un’applicazione ragionevole dei criteri che lo stesso testo prevede.

Ci auguriamo che Minardo si preoccupi di conoscere nel dettaglio i contenuti della nostra proposta e si accorga di quanto essa è “possibile e percorribile”, sapendo che comunque ognuno di noi – in questo momento cruciale – si assumerà dinanzi alla collettività la responsabilità delle proprie scelte e delle conseguenze che ne deriveranno.