La situazione è critica: i fornitori impegnati nella commessa non sono stati ancora pagati, nonostante il trasferimento delle somme già liquidate in attuazione delle norme relative al “caro materiali 2021” ed al “Decreto Aiuti 2022” da parte del Ministero competente doveva essere effettuato senza alcun ritardo. Il mancato pagamento di queste somme, pari ad oltre 14 milioni di euro, sta causando danni a tutti i soggetti impegnati nel cantiere e i cui crediti oggetto di delegazione sono da tempo scaduti.
La società appaltatrice non è in grado di sostenere ulteriori costi e i fornitori stessi, stremati dalla situazione, non possono più affrontare ulteriori esposizioni finanziarie. Sono stati costretti a comunicare per le vie brevi che a breve interromperanno le proprie attività. La situazione è quindi di grande allarme, considerando che siamo ormai praticamente in dirittura d'arrivo.
Il rischio concreto è la possibile interruzione dei lavori, che comporterebbe un danno economico enorme per la Sicilia. La costruzione dell'autostrada è infatti un'opera strategica per il territorio e un importante volano per l'economia locale. L'autostrada Siracusa – Gela infatti permetterà di collegare in modo più efficiente le diverse città della Sicilia sud-orientale e di favorire gli scambi commerciali tra le imprese della zona.
Non solo, l'interruzione dei lavori potrebbe anche comportare la perdita di posti di lavoro e l'impossibilità di concludere l'opera nei tempi previsti, con conseguente aggravio dei costi per la società appaltatrice e per il Consorzio Autostradale Siciliano.
È quindi urgente che si intervenga per trovare una soluzione a questo grave problema. La società appaltatrice ha chiesto al Presidente e al Direttore Generale del Consorzio Autostradale Siciliano di partecipare ad un incontro con i fornitori presso il cantiere in oggetto, che si terrà il prossimo mercoledì 5 aprile alle ore 11,30 presso il Campo Base di Ispica. È necessario che si trovi al più presto una soluzione per evitare lo stop dei lavori e per garantire che l'opera possa essere completata nei tempi previsti, in modo da evitare gravi danni all'economia della Sicilia.