TUFFIAMOCI NELLA STORIA CON IL TEATRO DELLA CONCORDIA DI RAGUSA

Il libro-ricerca di Rosanna Bocchieri “UNA STORIA, UNA CITTA’: IL TEATRO DELLA CONCORDIA DI RAGUSA”,edizione Sipario con la collaborazione della Fondazione Teatro Carlo Terron, che sarà presentato giorno 30 gennaio 2014,presso la sala Conferenze della Provincia Regionale di Ragusa, ore 17, è un tuffo nel passato,da un lato,tra le vicissitudini del Teatro Comunale ,il Concordia ex Cinema Marino, operativo dal 1844 ad opera dalle famiglie preminenti della Ragusa Superiore, il passaggio dai privati al Comune fino all’acquito nel 2012 nuovamente dai privati, e ,dall’altro, pone la questione scottante del suo ripristino, bloccato dall’attuale Amministrazione di Ragusa, nonostante le somme accantonate da ben quattro Amministrazioni sin dal 1997 .

 

Quante le realtà politiche e sociali ,cui si fa riferimento, dal Risorgimento,all’Italia dei primi del Novecento, al Fascismo,alla guerra,alla ricostruzione, dalle famiglie e popolo che lo utilizzò, facendo cultura in prima persona, il teatro, anima di Ragusa, rappresentò il riscatto di quella città dopo il terremoto del 1693.

 

Nella prefazione di Manuel Giliberti e nella postfazione di Mario Mattia Giorgetti, direttore della rivista Sipario e Presidente della Fondazione  Teatro Carlo Terron, si pone la necessità del ripristino e recupero del Teatro Comunale . Il teatro,inoltre, è sito nel centro storico della città, quindi rappresenterebbe la rivitalizzazione del medesimo.

 

Entrare nel testo- ricerca equivale a capire quello che è stato l’Ottocento italiano e siciliano e ragusano,quando veramente,nello specifico della realtà iblea,si faceva cultura, che era sinonimo di partecipazione di diversi eminenti della società di allora, dagli Arezzo agli Schininà, ai Carbonaro,  del popolo, che suonava nelle bande,faceva musica.

 

Il passaggio dal privato al Comunale, nuovamente al privato, per essere acquisito dal Comune nel maggio 2012,pone il problema come questo Teatro della Concordia sia diventato un centro di polemiche sin da quando fu convertito in cinema dal regime fascista.

 

La lunga ricerca di diciassette anni fa, ai tempi dell’on. Giorgio Chessari, che ,oggi,viene pubblicata, ha avuto le stesse controversie di questo martoriato Teatro,che ,e lo ripetiamo, è diventato il motivo di alterco tra Amministrazione e opposizione. Però, non sempre le minoranze sono meno importanti delle maggioranze bulgare!!!