Il sindaco, Giuseppe Nicosia, ha scritto una lettera al presidente del Consiglio dei ministri, Matteo Renzi, al ministro dell’Interno, Angelino Alfano, e alla presidente della Commissione parlamentare antimafia, Rosy Bindi, per sollecitare un intervento a sostegno della lotta alla criminalità nella nostra città. Questo il testo integrale della missiva.
“Mi preme sottoporre alle SS.LL. il pesante attacco criminale in atto nella città di Vittoria, dove lo scorso 14 dicembre è stato assassinato, in pieno centro cittadino e sotto gli occhi di centinaia di persone che passeggiavano lungo il corso principale, un esponente di spicco della ‘ndrangheta calabrese. L’omicidio ha riportato indietro la città, ed ha innescato una seria riflessione sullo stato della sicurezza. Una recente riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica ci ha fornito elementi di conforto: le statistiche parlano di reati in calo e di organici delle forze dell’ordine stabili (anche se bisogna precisare che molte unità sono impegnate nelle operazioni di accoglienza degli immigrati che sbarcano al porto di Pozzallo). Ma, al di là delle fredde cifre, c’è un dato che intendo sottolineare:Vittoria non può e non deve tornare ad essere terra di conquista per il crimine, e la sua comunità laboriosa e onesta deve potersi sentire serena. L’omicidio del 14 dicembre dimostra che il nostro territorio potrebbe essere tornato nel mirino della criminalità organizzata. E ciò è avvenuto nonostante i passi da gigante compiuti dalla comunità per liberarsi dalla morsa della mafia, che negli anni ’80 ne aveva condizionato pesantemente lo sviluppo. Erano anni di sanguinosi scontri tra esponenti della Stidda e di Cosa Nostra, che si fronteggiavano apertamente per le strade, mettendo a repentaglio la sicurezza dei cittadini pur di assicurarsi il controllo del territorio. Nel tempo Vittoria si è affrancata da quel giogo opprimente: è nata l’associazione antiracket, è aumentato il numero delle costituzioni di parte civile contro i malavitosi, si è sviluppata una coscienza civile che parte dalle scuole, con i percorsi di legalità organizzati dall’amministrazione comunale. Ma qualcosa, evidentemente, ha continuato a covare, e ne sono la dimostrazione i diversi attentati incendiari ad aziende e imprese e, più recentemente, l’omicidio di Michele Brandimarte. Perciò chiedo una forte attenzione da parte del Governo nazionale per una città che in passato ha pagato un pesante tributo alla mafia e che con fatica ma con orgoglio ha rialzato la testa e ha scelto di dire no al crimine. Lo ha fatto avviando un percorso di legalità che tocca le scuole e tutti i settori della società; denunciando chi tentava di imporre le regole del crimine e della violenza; intraprendendo, con in testa l’amministrazione comunale che mi onoro di guidare, scelte coraggiose come l’adozione di un regolamento anti-pizzo che premia chi sceglie di dire no al racket delle estorsioni. Ritengo assolutamente necessario che l’egregio lavoro delle forze dell’ordine e della magistratura venga supportato concretamente dal Governo con il potenziamento degli organici e con il rafforzamento dei mezzi a disposizione, e chiedo alla Presidente della Commissione nazionale Antimafia di volere attenzionare la nostra realtà anche, se lo ritiene, con un gesto dall’alto valore simbolico quale potrebbe essere una riunione della Commissione a Vittoria. Confidando nella sensibilità delle SS.LL. e in attesa di un riscontro, porgo i miei distinti saluti”.
Anniversario della strage di San Basilio, una messa in basilica
In occasione del sedicesimo anniversario della strage di San Basilio, l’amministrazione comunale ricorda le vittime della mafia e della violenza e invita la cittadinanza a partecipare alla messa che sarà celebrata venerdì 2 gennaio alle ore 18 nella Basilica di San Giovanni Battista.