Carissimi,
la misericordia di Dio, gratuita e preveniente, “rivela” un volto di Dio inedito: è l’ultimo volto di Dio, l’Abba/di Gesù. Achtung! si tratta dell’ultimo come “ultimativo”. Dopo Gesù non c’è più nessuna nuova rivelazione, per il semplice fatto che Egli è l’Immagine del Dio invisibile, nel seno del Padre e mostra “tutto di Dio”, che nessuno ha mai visto, vede e vedrà. La nuova versione della Bibbia della CEI – ha variato in diversi punti, cfr. il Padre nostro: “non ci abbandonare alla tentazione” (traduzione lacunosissima, se doveva risolvere il problema di un Dio che “non può indurre in tentazione”) -, non ha colto l’occasione per migliorare l’inizio della lettera agli Ebrei: “Dio, che aveva già parlato nei tempi antichi molte volte e in diversi modi ai padri per mezzo dei profeti, ultimamente, in questi giorni, ha parlato a noi per mezzo del Figlio”. L’equivoco è visibile in alcune Bibbie che traducono: “in questi ultimi giorni ha parlato …”. No! In Gesù, Dio si è detto “ultimativamente”, cioè nella sua verità definitiva, perché questi giorni (=i suoi) sono “gli ultimi”, dopo, “non ce ne sono più”. Nell’interpretazione poetica di Thomas Eliot: “non c’è tempo senza significato, un istante di tempo ha portato tutto il significato”. Infatti: “il tempo è compiuto=finito… convertitevi e credete al Vangelo”. La versione spagnola è più adeguata: En estos tiempos que son los ultimos. Si. E’ così. Nel brano dell’adultera, Gesù scrive per terra, ed è come se dicesse: “la Scrittura la riscrivo io, e non sbaglio nell’interpretazione, perché dico la verità su Dio”. Dio è amore, cioè “è amore come ve lo mostro io”, cioè “è solo amore, sempre amore ed è amore sempre prima”. Questa rivelazione è ultimativa e, con questo, Gesù “crea cieli e terra nuovi”, cioè ricrea il mondo e l’uomo e l’umano dell’uomo. Già, perché se credi nel Dio di Gesù, dovrai/potrai credere anche nell’uomo nuovo che Lui ha ultimativamente (=”per sempre”) rivelato.
Vedremo …domani. Con affetto, +donTonino