«Ci è mancata la voglia di combattere e abbiamo giocato come non avremmo dovuto». Nissa-Padua si può riassumere tutta in questa dichiarazione di German Greco. Una squadra, il Padua, che ha tenuto palla per quasi tutti gli ottanta minuti, che ha giocato per quasi tutto il secondo tempo nei 22 avversari, ma che non è riuscita a concretizzare la mole di gioco sviluppata. Un Padua forse troppo teso per l’importanza della posta in palio, a tratti assente, cui è mancata la grinta che lo aveva contraddistinto in altre occasioni.
E poi scelte tattiche sbagliate, placcaggi non efficaci, se non proprio sbagliati, come nell’occasione della seconda meta nissena, difficoltà a imporsi fisicamente, errori banali quando si era in attacco.
Sono stati questi gli ingredienti che hanno permesso alla Nissa di fare proprio il derby siciliano. La squadra di Salvo Garozzo, pur non giocando una partita memorabile, è stata brava a far valere la propria superiorità fisica e a sfruttare in pieno due delle poche occasioni che le sono capitate. E quando, nel secondo tempo, le gambe e il fiato hanno cominciato a venir meno ci hanno pensato i ragusani a graziarli, non approfittando della loro superiorità atletica.
L’inizio di partita è di marca iblea. Già al primo minuto Peppe Iacono avrebbe l’occasione per portare in vantaggio la propria squadra, ma il calcio di punizione, da posizione centrale, all’altezza della linea dei 10 metri, viene portato fuori dal vento che spira alle spalle dei padroni di casa.
Il Padua non si perde d’animo e macina gioco. Capitan Iacono, nonostante l’errore dalla piazzola, sembra ispirato e al 5°, dopo una lunga azione di biancazzurri, calcia a seguire per i propri trequarti; l’ovale scavalca la difesa verde, rimbalza fin dentro l’area di meta e ad Alessandro “Crazy Horse” Cappa non resta che appiattire. Il vento e la posizione non permettono a Peppe Iacono di trasformare. 0 a 5.
I ragusani continuano a giocare, ma i nisseni tengono bene il campo, dominano in touche e fanno valere la loro forza fisica. Poche azioni pericolose da segnalare, da una parte e dall’altra, ma tanti scontri duri. E anche tanto bel gioco. Perché, effettivamente, i pochi presenti sulla tribuna del “Tomaselli” stanno assistendo a una gran bella partita.
I minuti passano e il Padua lascia pian piano il pallino del gioco alla Nissa. Al 23° Emiliano Di Maura potrebbe accorciare ma la sua punizione si spegne a lato.
Niente di grave, perché cinque minuti dopo i padroni di casa passano in vantaggio. C’è una lunga azione all’interno dei cinque metri iblei. La Nissa cerca in tutti i modi di bucare ma i ragusani si difendono con ordine. Per una, due, tre volte il pack verde prova a infrangere il muro biancazzurro ma la barriera resiste. Allora gli uomini di Garozzo decidono di aggirare l’ostacolo, aprendo ai trequarti. La mossa è vincente e Alessandro Di Prima si trova un ovale che deve solo essere depositato al di là della linea di meta. Di Maura, nonostante la posizione, trasforma. 7 a 5.
Il Padua reagisce ma è ancora la Nissa ad andare a punti. Il pilone Luigi Venturino si veste da ala e corre per una trentina di metri lungo la fascia laterale di sinistra, rompendo un paio di placcaggi, fino a fermarsi in area di meta. Di Maura, ancora una volta, nonostante la posizione sia nuovamente angolata, trasforma. 14 a 5. Il primo tempo finisce qui.
La ripresa è quasi del tutto di marca iblea. La squadra di coach Greco, approfittando anche di un calo atletico dei nisseni, sale in cattedra, giocando a lungo nei 22 avversari e sfiorando almeno per tre volte la marcatura grossa. Ma il gioco biancazzurro è sterile. Frenesia, pressappochismo, scelte sbagliate, e forse anche paura, non permettono ai paduini di riportarsi in vantaggio.
Al 49° Peppe Iacono accorcia con un calcio di punizione per quello che sarà poi il 14 a 8 finale e per il resto del tempo monologo ibleo che però non muove lo score.
Con questa vittoria la Nissa si porta in vetta alla classifica, scavalcando proprio i ragusani, che sono anche superati dall’Afragola Napoli, oggi vittorioso in casa sul Trepuzzi. Rientra in corsa per la B anche il Salerno, corsaro a Monopoli, mentre per le due pugliesi la stagione si chiude qui.
E adesso, quando mancano quattro giornate dalla fine del campionato, non si può più fallire.